Furti e truffe, smascherata la “Banda dei ventenni”

Noti come piccoli pregiudicati, avevano però costruito un gruppo affiatato e con mille attività illecite. Diversi gli episodi contestati tra Lombardia ed Emilia, due arresti e nove denunce

Una banda ben organizzata, che rubava auto e moto, "ripuliva" i negozi, organizzava truffe di vario genere: sono undici le persone coinvolte nel gruppo, la cui attività è stata scoperta e ricostruita dai carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio. Per una donna 30enne ed un uomo 20enne si sono aperte le porte del carcere (nella foto: la Casa Circondariale di Busto) su ordinanza di custodia cautelare; altre otto persone sono state sottoposte all’obbligo di dimora ed uno all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Tutti i mebri della banda abitano nel basso Varesotto, principalmente Busto Arsizio, sono pregiudicati e non risulta svolgano attività lavorativa regolare. Nove sono italiani mentre due sono pakistani, hanno dai 33 ai 19 anni. L’organizzazione del gruppo era tale che è stato contestato anche il reato associativo: una vera e propria banda.

L’indagine è iniziata circa un anno fa, nel luglio del 2011, quando una pattuglia della Stazione Carabinieri di Fagnano Olona aveva fermato, dopo un breve inseguimento, una BMW Z4 con a bordo due persone. Dai primi accertamenti era emerso che l’auto era stata “affittata” da un ragazzo italiano per 500 euro settimanali. L’auto è risultata, naturalmente, rubata insieme ad una moto dall’interno di alcuni garage del centro di Busto Arsizio. Nel corso dell’indagine è stata ricostruita una vera e propria tela di rapporti tra una decina di persone i cui compiti erano suddivisi tra chi commetteva i furti e chi aveva il compito di ricettare quanto rubato. Gli obiettivi erano diversificati: abitazioni, box, ditte e negozi. Tutto ciò che poteva essere rubato e rivenduto era preso in considerazione dal gruppo. La loro zona di intervento non si riduceva a Busto Arsizio e dintorni, ma si allargava alla provincia di Varese, ad altre province lombarde ed anche all’Emilia Romagna: a metà novembre quattro di loro sono stati arrestati in flagranza di reato dai militari della Compagnia di Guastalla (Reggio Emilia), in collaborazione con quelli di Busto Arsizio, per un furto ai danni di un esercizio commerciale di Luzzara. Un altro fatto di rilievo aveva riguardato la provincia di Parma, dove in una notte il gruppo ha colpito in tre punti diversi: in un ristorante rubando l’incasso, in un negozio di telefonia rubando cellulari, accessori e schede telefoniche e, infine, in un altro negozio di elettronica dove – avendo trovato pochi soldi – hanno pensato bene di vendicarsi dando fuoco ai locali commerciali, danneggiandoli gravemente. Ancora a dicembre del 2011 tre membri della banda, nel frattempo rilasciati, sono stati nuovamente arrestati a Cassano Magnago per un furto in un negozio di telefonia. Nel corso delle successive perquisizioni domiciliari sono stati sequestrati telefoni cellulari e accessori vari, numerose schede e ricariche telefoniche, orologi, bigiotteria nonché alcuni carnet di assegni.

L’impiego di documenti rubati, infine, tornava utile per numerose truffe on-line cui alcuni del gruppo erano dediti: inserendo diversi annunci su internet, sui siti dedicati alla compravendita tra privati, proponevano la vendita di oggetti inesistenti o da loro rubati e, una volta contattai da possibili acquirenti, ne ottenevano i pagamenti anticipati su carte poste-pay o carte ricaricabili bancarie, che poi provvedevano a denunciare come smarrite, senza naturalmente spedire nulla alle ignare vittime. Nel complesso, l’attività svolta ha permesso ai militari di Busto Arsizio, su provvedimento adottato dal GIP – dott.ssa Nobile, su richiesta del pm – dott.ssa Zappatini, di arrestare nove persone e di sottoporne altrettante ad obbligo di dimora ed obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria.

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Pubblicato il 29 Agosto 2012
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