In mezzo mondo la macchina che velocizza la lotta al cancro

Per la rivoluzionaria Pharmoduct, creata dal gruppo Habitare Karis-Medica, distribuzione in Stati Uniti, Giappone, Brasile, Europa dell'Est, Germania, Nord Africa, India, Korea e Cina

Distribuita in mezzo mondo la Pharmoduct, la rivoluzionaria apparecchiatura destinata alla diluizione dei farmaci antiblastici, ovvero quelli che vengono somministrati ai malati che si sottopongono a chemioterapia. La macchina sta rivoluzionando la lotta contro il cancro: viene prodotta da un’azienda di Cagliari, la Bio-Duct, di proprietà del gruppo Habitare Karis-Medica che ha sede a Tradate (VA). Costruita dopo quattro anni di ricerca, progettazione e test, è stata presentata nei mesi scorsi, ma l’azienda ha già firmato contratti per la diffusione della stessa in ospedali di Stati Uniti, Giappone, Brasile, Europa dell’Est, Germania, varie nazioni del Nord Africa, India, Korea, ed è dell’ultima ora l’accordo con la Cina, in un ospedale di Shangai.

La macchina, quindi, è stata accolta dal mercato come un ottimo sistema di spending review nel campo mondiale della sanità, visto che i farmaci più costosi e più rischiosi nel trattamento sono quelli antiblastici

 

«Con questa nuova macchina prosegue il nostro impegno in questo settore, ribadendo che non vogliamo fare un’operazione commerciale – spiegano dall’ufficio progettazione del gruppo – ma dare la possibilità a tutti di essere curati con le migliori tecnologie, velocemente e senza errori».

La Pharmoduct, proseguono dall’azienda, ha delle particolarità che la rendono unica: oltre a costare un quarto rispetto ai normali macchinari di somministrazione dei farmaci contro il cancro, è composta da automatismi tali da ridurre quasi a zero lo spreco dei prodotti antiblastici, permettendo così una più veloce e precisa somministrazioni e azzerando l’errore umano.

«Siamo consapevoli di essere presenti in un settore che ha anche un compito soprattutto sociale – spiegano dai vertici del gruppo Habitare Karis-Medica -. Tutti quelli interessati a questo nuovo macchinario capiscono che possono ammortizzarlo in poco tempo, con vantaggi enormi per i pazienti. Situazione che stanno comprendendo ospedali di mezzo mondo e chepresto anche in Italia speriamo possa essere una realtà». 

 

Ma come funziona la Pharmoduct? Perché è tanto rivoluzionaria? La macchina, come si legge nella descrizione tecnica del prodotto, riduce i costi grazie all’ottimizzazione di formati di farmaco da utilizzare e produce circa 40 preparazioni/ora con un solo operatore. Inoltre supporta farmaci liquidi e in polvere, accoglie i diversi formati di flacone farmaco in commercio, è facilmente installabile nella struttura ospedaliera, nonché integrabile con i software gestionali di farmacia/reparto. Questo sistema permette di ridurre anche i rischi, come quello che può derivare da un errore umano, grazie alla prescrizione computerizzata, alla tracciabilità e verifica dei prodotti.

Tutta la procedura, poi, ha un alto controllo del rischio chimico che elimina il rischio di contaminazione da agenti citossici a cui sono esposti gli operatori sanitari durante le operazioni di allestimento manuale delle preparazioni chemioterapiche. A questo si aggiunge che i test di convalida del sistema hanno permesso di rilevare che il processo Pharmoductavviene senza perdita di aerosol o polveri di citostatici.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Agosto 2012
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