Le rose sequestrate? I vigili le donano alle suore

I mazzi confiscati agli stranieri ai semafori vengono portati alle religiose di via Luini. Che adornano le statue della Madonna e di san Giuseppe

Rosa rossa pegno d’amore. Guai a venderla abusivamente per la strade, ma una volta finite sui banchi del comando dei vigili, come materiali di polizia giudiziaria, perché non riciclarle come gesto di devozione, magari lasciando perdere l’amor profano? E così, i mazzi di rose sequestrati dalla polizia locale, freschi e profumati, non vengono in realtà distrutti. Gli agenti li portano alle suore di via Luini, la religiose che gestiscono la Casa della carità, e che ogni giorno danno da mangiare a decine di persone in difficoltà economica.

Ma cosa ne fanno le suore? «Le diamo alla Madonna – spiegano le religiose al telefono – nel senso che le mettiamo davanti alla statua di Maria o le riponiamo nei vasi davanti alla statua di san Giuseppe. Per noi è come fare un regalo ai santi, ma a dir la verità non siamo poi così contente che quelle rose vengano tolte a chi magari le usa per poter sopravvivere. Però i vigili ce le portano e quindi facciamo in modo che non vengano gettate via».  La legge è legge? Una rosa non ha mai fatto male a nessuno. Il venditore straniero ci avrebbe comprato da mangiare. In questo caso frutteranno una preghiera in più al cielo. Ma c’è sempre la possibilità che i venditori vedano a sfamarsi dalle suore, che un pasto caldo lo garantiscono sempre a tutti.

Il 3 luglio ad esempio era stato organizzato un blitz in grande stile per tutta la città che aveva fruttato 20 mazzi di rose rosse sequestrati.
«Ma non ce li hanno portano tutti – specificano le suore – ci abbiamo riempito solo qualche vaso». Chissà quante donne avrebbero potuto beneficiarne e quanto bene avrebbe procurato quella infiorata di gentilezza. E poi: i vigili urbani sono stati molto severi ma forse avranno anche pensato che non bisogna esagerare e quindi darne un po’ alle suore può magari essere un buon viatico per non irritare il loro Principale, che per i poveracci aveva una certa simpatia. Fuori di metafora, la decisone di portare le rose alle suore è una piccola tradizione del comando di polizia locale. «L’ho scoperto anche io da poco – afferma ad esempio l’assessore Carlo Piatti – avevo chiesto qualche giorno fa come smaltire i materiali sequestrati e ho imparato questo piccolo gesto di devozione».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Agosto 2012
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