Nomadi, tossici e incivili. A Tornavento scoppia la protesta
Residenti sul piede di guerra chiedono all'amministrazione e al Parco del Ticino di intervenire: "Siamo gli unici a pulire e abbiamo paura ad uscire di casa". Forse nascerà un comitato
A migliaia, ogni estate, cercano refrigerio nelle acque del Ticino. La spiaggia sotto Tornavento, a Lonate Pozzolo, è luogo ideale per molti di loro ma anche per molti malintenzionati. Chi abita lungo la sponda del fiume non ce la fa più perchè oltre ai bagnanti, la maggior parte rispettosi del luogo, sono molti i malintenzionati che ne approfittano per trasformare quel posto in un immondezzaio. Da qualche giorno, poi, ci si è messa anche una colonna di camper di nomadi che – come raccontano i residenti – sta seminando il terrore tra tutti i residenti della via: «Qui abitano molti anziani e io ho una figlia piccola – racconta un residente – sono giorni che abbiamo paura ad uscire di casa perchè gli uomini del gruppo di nomadi non si fanno scrupoli a minacciarci quando facciamo loro presente che devono lasciare pulito».
Le richieste di chi vive lungo il fiume non vengono ascoltate e così dai cespugli arrivano esalazioni di
I residenti, invece, devono cavarsela da soli e si organizzano per raccogliere l’immondizia abbandonata dagli incivili: «D’estate il problema sono nomadi e bagnanti incivili ma d’inverno (spesso anche d’estate, ndr), non mancano loschi personaggi probabilmente dediti allo spaccio, coppiette che consumano rapporti sessuali e abbandonano i preservativi a terra, tossicodipendenti che decidono di bucarsi qui e abbandonano le siringhe». Come si può vedere dalle foto della galleria fotografica le lamentele dei residenti sono più che fondate. Ora gli abitanti stanno pensando a creare un comitato: «Se ci uniamo – conclude il giovane papà – magari riusciamo a fare pressione su un’amministrazione sorda alle nostre richieste e sull’ente Parco del Ticino. Siamo davvero stanchi di questa situazione amiamo questo posto, solo questo ci fa andare avanti».
La lista dei problemi, comunque, non si chiude qui. I residenti chiedono anche che vengano rimosse le piante cadute con l’ultimo nubifragio di martedì scorso e che si intervenga su un gruppo di ragazzi scalmanati che ogni week-end organizza una specie di rave nella zona boschiva: «Va bene fare festa – concludono i residenti – ma alla domenica mattina alle 8 non è possibile sentire la musica tecno nelle orecchie».
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