Nuovo atto vandalico contro il monumento degli Alpini
Distrutta l’urna che conteneva la “terra di Russia”, a luglio venne bruciata la bandiera italiana. Il capogruppo: “Sono costernato, arrabbiato, demoralizzato”. Il comune studia come posizionare delle telecamere
Nuovo atto vandalico a Tradate contro il monumento in memoria degli alpini. Nella notte tra lunedì e martedì è stata distrutta l’urna che conteneva la terra di Russia, raccolta 30 anni fa dal signor Albisetti, simpatizzante tradatese che si era recato in Russia alla ricerca dei resti di suo fratello. Nella notte scorsa i vandali hanno colpito il cippo situato davanti all’ingresso del cimitero cittadino. Ad accorgersene è stato un socio del gruppo Alpini, al mattino, quando si è trovato davanti al vetro rotto, la terra lasciata cadere per terra, e di fianco un grosso sasso utilizzato per sfondare il vetro, spesso oltre 5 millimetri. Come se non bastasse, intorno alle 13.30 di mercoledì, è stato incendiato un cespuglio vicino al monumento.
Non è la prima volta che viene colpito dai vandali il monumento degli alpini. Già un anno fa venne distrutta la stessa urna, mentre soltanto lo scorso luglio venne bruciata la bandiera italiana che era issata sulla vicina asta. Ad agosto, invece, venne bruciato volontariamente uno dei cespugli che fanno parte dell’area verde. «Abbiamo presentato l’ennesima denuncia ai carabinieri – spiega Angelo Galmarini, capogruppo degli Alpini tradatesi -, ma sono costernato, arrabbiato, demoralizzato. Sembra che a nessuno interessi il ricordo di quelli che ci hanno dato la possibilità di vivere in libertà. Al di là dell’atto vandalico è un luogo che viene trattato male da tutti, a partire dai cani che vengono portati in quel luogo e che viene trattato come una latrina. Stiamo già rifacendo l’urna, ma siamo molto demoralizzati per quanto accade».
Duro il commento del sindaco Laura Cavalotti: «È veramente indecente che succedano queste cose, è un atto di inciviltà e una mancanza di rispetto – commenta il sindaco -. Quel monumento è un simbolo dei valori della nostra storia. Abbiamo intenzione di piazzare delle telecamere, ma pensare di dover presidiare il territorio in questo modo è davvero triste, si dovrebbe attivare il senso civico delle persone».
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