Riapre il Monastero di Cairate. Restauro durato 10 anni
Da lunedì mattina inizia il trasloco del Comune tra le mura dell’antica struttura, balzata recentemente agli onori della cronaca per la leggenda del fantasma di Manigunda. Il sindaco: “Sarà una delle opere più rilevanti della provincia”
Torna a vivere il Monastero di Cairate, e non per la presenza di fantasmi. Comincia infatti lunedì mattina l’atteso trasloco del Comune di Cairate nelle stanze del suggestivo Monastero. Struttura che è tornata agli onori della cronaca nelle scorse settimane grazie alla leggenda del fantasma di Manigunda, la monaca che secoli fa avrebbe fatto erigere lo stesso monastero. Ora, dopo anni di lavori da parte della Provincia di Varese e del Comune, inizia un’altra operazione: il trasloco del Municipio nella nuova suggestiva sede. Con gli ultimi lavori al Chiostro, la parte più suggestiva dell’intera struttura, che dovrebbero terminare entro fine anno.
E così a partire da lunedì 27 agosto, si trasferiranno tutti gli uffici amministrativi a diretto contatto con il pubblico: anagrafe, ragioneria, tributi, e altri. «Ci impiegheremo qualche giorno, ma ogni ufficio rimarrà chiuso solo per una giornata – spiega soddisfatto il sindaco Paolo Mazzucchelli -. Trasferiremo tutto in pochi giorni. A novembre poi toccherà alla biblioteca e alla polizia locale, mentre per la prossima primavera potremmo aprire al pubblico anche la parte del chiostro. Il Monastero di Cairate diventerà la struttura della provincia più importante dopo il monastero di Santa Caterina del Sasso, restituito ai cittadini e ai turisti in tutta la sua maestosità e bellezza».
Il sindaco Mazzucchelli ha dovuto però fare i conti all’ultimo momento anche con i trasferimenti statali, tanto da doversi mettere in prima persona, con la Giunta e i dipendenti comnuali, ad aiutare a inscatolare tutti i materiali per il trasloco: «Abbiamo subito un taglio del 25 per cento sul budget che avevamo destinato al trasferimento degli uffici – spiega il primo cittadino -. Ma abbiamo trovato una soluzione con l’impresa a cui abbiamo affidato il trasloco. Ora ci stiamo rimboccando le maniche a preparare tutti gli scatoloni, contiamo in 4 o 5 giorni di aver concluso tutto».
Il Monastero si estende su un terreno di oltre 11mila mq di terreno, con una superficie coperta di 6.400. «Sarà una delle opere più rilevanti della provincia – concude Mazzucchelli -. Dopo tanti anni siamo finalmente in dirittura di arrivo. Si deve ringraziare Dario Galli che si è reso sempre disponibile, anche con un sopralluogo l’altra mattina. La Provincia ci sta seguendo fino alla fine in ogni dettaglio. Inoltre, stiamo lavorando con tutti, anche coi gruppi di opposizione, perché questa non è un’opera della giunta pro tempore, ma di tutti, al di là dei colori politici».
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