The Unsense: “Imbrigliati nella musica e alla ricerca di nuovi suoni “

Il gruppo del varesotto venerdì 7 settembre suonerà alla festa di VareseNews. Ecco come si racconta

The UnsenseSono una band new wave e rock psichedelico di Varese, si definiscono “imbrogliati in un deserto di
tossine”, sono i “The Unsense”. Membri del gruppo sono Samuele alla voce, Davide al basso, entrambi di 27 anni e di Laveno, Matteo alla batteria 26 anni, anch’egli di Laveno, Paolo alla chitarra, 28 anni di Gavirate, e Alan l’altro chitarrista di 27 anni che viveva a Cunardo e attualmente si è trasferito a Londra (per lavorare con gli effetti speciali per il cinema, ma riesce comunque a tornare un paio di volte al mese per provare con la sua band). Il gruppo ha suonato quest’anno alla sesta edizione del concorso musicale “Va sul Palco” e a settembre si esibiranno alla festa di Varesenews. Ecco cosa ci racconta Samuele del gruppo.

Come e quando si è formata la vostra band?
«Si è formata 8 anni fa, nell’aprile del 2004. All’inizio eravamo io (Samuele ), il batterista e il bassista;
eravamo amici di infanzia e in quinta superiore abbiamo deciso di mettere giù qualcosa. All’inizio volevamo suonare qualcosa di "leggero" poi siamo andati via via facendo musica più "pesante" e di ricerca».

Cosa vi ha spinto a scegliere il tipo di musica che fate? Vi siete ispirati a qualcuno?
«Fin da piccoli siamo sempre stati interessati a ciò che è ignoto e questo ci ha spinto a fare una musica di ricerca. Ovviamente ci siamo ispirati a qualcuno; all’inizio soprattutto ai Radiohead e alla musica anni ’70 e quindi ai Pink Floyd e ai Doors, poi ci siamo ispirati anche alla musica anni ’30 e ’50, per i cori particolarissimi e anche per i cori delle piantagioni. Stiamo cercando di andare alle origini, anche per quel che riguarda la voce che è usata sia per il testo, ma anche alla base della musicale per inserire suoni che sembrano senza senso ma che in verità di senso ne hanno».

Voi cantate sia in italiano sia in inglese. In quale lingua preferite cantare?
«L’italiano è più interessante dal punto di vista dei testi, anche se è più difficile, perché l’inglese si presta
molto meglio per il rock. Ultimamente stiamo cercando di usare il più possibile l’italiano, alla fine siamo
italiani! Quando ci sentono cantare in inglese ci prendono in giro!».

Come è stata la vostra esperienza a “Va sul palco” e vi aspettavate di vincere qualche premio?
«È stata un’esperienza molto positiva e di alto livello. È stato decisamente bello soprattutto per la molta
gente che c’era. Vincere,ovviamente, lo speravamo ma credo cercassero qualcosa di più ascoltabile,
soprattutto più adatto alle radio. In effetti i vincitori erano molto bravi e si prestavano molto ad essere ascoltati per radio. Noi siamo meglio dal vivo; interpretiamo i nostri brani e siamo molto teatrali».

Avete già inciso qualcosa? avete in programma un album?
«Abbiamo già inciso un disco intitolato “Il Pifferaio di Pandora”, uscito nel dicembre del 2010 che
raccoglieva sia pezzi più vecchi che pezzi nuovi. Adesso stiamo lavorando su un demo con un video e poi faremo un disco e questa volta sull’italiano».

Che mezzi usate per farvi conoscere? È difficile trovare luoghi in cui esibirvi?
«In verità noi siamo cattivi manager di noi stessi. Usiamo un po’ Internet e ovviamente le nostre conoscenze e gli amici, ma non siamo molto bravi né con Internet né con le varie vie di comunicazione. Siamo alla ricerca di un manager perché ne abbiamo proprio bisogno. Per quel che riguarda i locali dove esibirsi si trovano ma non è così facile attirare l’attenzione del pubblico. Bisogna essere un po’ “ingranati” o avere un’agenzia di booking».

Che progetti avete per il futuro?

«Come progetti a breve termine abbiamo il video che uscirà con il demo. Siamo in contatto con ragazzi di Roma e Milano che lavoravano nel cinema e stiamo cercando di fare proprio un bel video». 

Suonerete alla festa di Varesenews. Avete già in mente cosa suonare?
«Alla scaletta non abbiamo ancora pensato, ma suoneremo sicuramente una canzone intitolata “Rosso sin back town” , un pezzo un po’ più commerciale con un misto di blues e qualcosa di elettronico».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Agosto 2012
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