Gioco patologico: è allarme sociale

Undici ordini professionali della provincia di varese si sono riuniti a Villa Ponti per affrontare il tema della dipendenza del gioco d'azzardo, un problema sempre più diffuso

 Undici ordini professionali riuniti a Villa Ponti per parlare di "gioco patologico". Su iniziativa dei consulenti del lavoro ( consiglio provinciale e associazione nazionale), oggi, martedì 23 ottobre, si sono ritrovati gli avvocati, i chimici, i farmacisti, i geometri, i medici, i notai, le ostetriche, gli infermieri, i periti industrali: « L’allarme lo avevamo già fatto risuonare l’anno scorso – ricorda la presidente dell’Ordine provinciale Vera Lucia Stigliano – nel corso del precedente convegno. Tutti noi ci accorgiamo di quello che sta accadendo ai lavoratori: imprenditori o dipendenti. Quando si chiede la cessione del quinto, quando si vuole l’anticipo del TFR: sempre più spesso scopriamo che, alle spalle, c’è una situazione di gioco compulsivo che non si riesce a dominare. È un problema che ci riguarda tutti, come vittime, come famigliari delle vittime ma anche come società chiamata a sostenere i costi dell’impoverimento della popolazione. Ecco perchè abbiamo chiamato tutti, comprese le istituzioni che hanno accettato. Non è semplicemente un problema di salute pubblica: anche il Sindaco deve prendersi carico del fenomeno, così come il Prefetto o il direttore dell’Inps».

Ordini professionali, dunque, ma anche istituzioni chiamate per avviare una rete: « Per ora ci muoviamo su piani diversi e in ambiti diversi – commenta il dottor Luigi Nappa, ispettore del lavoro – ma è indubbio che il fenomeno sia in crescita. Ce ne accorgiamo quando parliamo con i lavoratori che lamentano gli eccessi degli imprenditori, o con i titolari preoccupati per la continua richiesta di anticipi dei dipendenti. Il fenomeno è in crescita e occorre fare rete».

Presente anche la Lega Consumatori: « Noi stiamo portando avanti un progetto triennale che coinvolge gli studenti – spiega  Alessandro Di Gregorio – il numero dei giocatori è in costante aumento e i servizi scarseggiano. In situazioni di povertà, aumenta il bisogno di sfidare la fortuna.Occore più assistenza e più cultura».

 Il convegno, che rientra nei progetti di politica sociale della Regione, ha visto protagonista l’associazione And, Azzardo e nuove dipendenze che da anni si batte per elevare la soglia sociale su queste tematiche. « Dobbiamo ricordare sempre la grande responsabilità dello Stato che, nel gioco d’azzardo, ha il suo torna conto – ricorda la dottoressa Daniela Capitanucci –  Ora che esiste un iter parlamentare per il riconoscimento della ludopatia siamo ancora più determinati ad andare avanti. Ecco perchè sono importanti occasioni come quella odierna dove una fetta della società si interroga sulle misure concrete da prendere».

« Gli sportelli della nostra associaizone – spiega la dottoressa Roberta Smaniotto, neo presidente di AND – lavorano sempre molto. Solo ieri, a Varese, sono arrivate tre telefonate di famiglie preoccupate per un proprio congiunto. I giovani e i giovanissimi sono le vittime che più difficilmente si riesce a raggiungere perchè non riconoscono di avare un disagio. Oggi, i nemici maggiori dei giocatori sono le Video Lottery (VLM) che permettono vincite anche cospicue. Si può giocare ovunque, moltissimo a casa, dal proprio computer, lontano da occhi indiscreti».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Ottobre 2012
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