“Alberghi chiusi? Scelte imprenditoriali, dettate dalla crisi ma anche da altro”

Sulla Varese turistica che cambia pelle, parla il direttore dell'Agenzia del Turismo di Varese Paola Della Chiesa

Paola Della ChiesaLa trasformazione della città attraverso i suoi alberghi è dovuta dalla crisi, ma anche a scelte aziendali: perchè gli alberghi sono, soprattutto delle imprese. E’ questa l’opinione di 
Paola Della Chiesa (nella foto), direttore dell’Agenzia del turismo varesina, dopo le dichiarazioni di Guido Brovelli all’annuncio della imminente chiusura di altri due alberghi nel capoluogo, il Crystal e l’Acquario.

«Per prima cosa: per quanto mi possa dispiacere quello che succede, soprattutto perché dietro il fermo di una struttura c’è innanzitutto la perdita di lavoro per alcuni, ritengo che chiusura e apertura delle imprese siano una cosa fisiologica, che solo parzialmente è dettata da scelte dovute dal mercato – spiega il direttore dell’Agenzia – a volte ci sono dietro anche scelte diverse. Se poi si tratta di catene è ancora più difficile, per le istituzioni, andare a parlare: perchè chi fa le scelte ha politiche che con il territorio poco hanno a che fare». 

Della Chiesa è d’accordo con Brovelli quando parla della situazione di Malpensa comparata con quella del lago Maggiore: «Il Verbano, che stiamo promuovendo, avrebbe bisogno di altre strutture. Non gigantesche: ma c’è ancora spazio per alberghi da 20, 30, 40 camere.  E invece, dall’altra parte, abbiamo Malpensa che scoppia. Soprattutto in questo caso sono assolutamente d’accordo con gli albergatori: li di alberghi ne sono stati fatti troppi» E concorda anche che «c’è l’esigenza per tutti di "cambiare pelle" alla propria impresa: il concetto di bike hotel abbiamo contribuito a crearlo, e lo sosteniamo. E per questo lavoriamo anche sul canottaggio, che si è rivelata un’ottima occasione di turismo internazionale – continua Della Chiesa -. A Varese ci vuole meno business e più leisure: ma per arrivarci, bisogna cambiare tutti quanti. Noi facciamo la nostra parte, ogni altro soggetto prova a fare la loro. Certo, per farlo bisogna avere coraggio: una cosa che non diciamo solo noi, ma anche le associazioni di categoria ai loro imprenditori». 

Con una consapevolezza, però, secondo Della Chiesa: «I risultati sulle politiche del turismo non si vedono in un mese, nemmeno in un anno. Ci vuole tempo prima di vederne gli effetti, perché le novità devono “maturare”». La situazione è difficile, ma non necessariamente impossibile, anzi:  «Ci sono storie coraggiose e positive da segnalare. Prendiamo il Sacro Monte: il Borducan ha cambiato gestione, ora c’è da una coppia molto dinamica che usa bene i social network per farsi strada; il Le Colonne ha riaperto con uno chef stellato. Vuol dire che c’è voglia di investire, in un posto bellissimo e promettente. Noi la nostra parte la facciamo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Dicembre 2012
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