Allarme pgt, è saltata la proroga in regione

Non è stato giudicato un atto possibile in questo momento di transizione dopo le decadenza della giunta, ma c'è ancora un passaggio in consiglio su cui poter contare

E’ stata confermata in regione, la decadenza dei vecchi piani regolatori per i comuni che al 31 dicembre non avranno approvato il nuovo pgt. Come sta accadendo a Varese.

Oggi si è svolta una commissione bilancio per votare un provvedimento che contiene vari argomenti ma che avrebbe potuto contenere la possibilità di proroga per i piani di governo del territorio, a fronte di una vera e propria emergenza in tutta la Lombardia. Sono più di 400 i comuni che non l’hanno ancora approvato in via definitiva.

La decisione presa in commissione bilancio e affari generali è che avranno un anno di proroga solo i comuni terremotati e quelli in dissesto finanziario. Il provvedimento omnibus ha avuto il voto della maggioranza di Pdl e Lega ma le opposizioni non hanno partecipato. Non è detta tuttavia l’ultima parola, ora tocca al consiglio regionale prendere una decisione definitiva. 
Lega e Pdl non si sono presi la responsabilità di una decisione clamorosa. In questo momento sono possibili infatti solo atti urgenti e indifferibili; la legge regionale urbanistica è stata già stiracchiata, negli anni scorsi, con tre proroghe, e parlare di atto urgente adesso pone qualche problema giuridico. 


Di seguito il comunicato ufficiale che tuttavia è molto tecnico, ma servirà agli addetti ai lavori per capire meglio le deroghe.

Via libera in Commissione Bilancio alle nuove disposizioni per quei Comuni che non avranno ancora approvato i rispettivi PGT alla scadenza del 31 dicembre di quest’anno: la Commissione presieduta da Ugo Parolo (Lega Nord) ha infatti approvato a maggioranza il Collegato ordinamentale, consistente in alcune modifiche normative a leggi regionali vigenti.
Hanno votato a favore PdL e Lega Nord, contrario il gruppo dell’Italia dei Valori, non hanno partecipato al voto gli esponenti del Partito Democratico, dell’UdC e di SEL.
“Questo provvedimento –ha detto Enrico Brambilla (PD)- è privo di quei requisiti di urgenza e indifferibilità che ne giustificherebbero l’approvazione, per cui preferiamo non partecipare al voto in Commissione riservandoci interventi e azioni politiche direttamente durante la seduta di Consiglio regionale”.
Analogo parere è stato espresso dal capogruppo dell’Italia dei Valori Stefano Zamponi, che ha preannunciato opposizione ferma a questo progetto di legge e forte ostruzionismo in sede di discussione e votazione in Aula in occasione della seduta calendarizzata permercoledì 19 dicembre.
“In un regime di depotenziamento del Consiglio regionale come quello che stiamo vivendo, questo provvedimento è il massimo sforzo possibile –hanno commentato il presidente della Commissione Ugo Parolo (Lega Nord) e il relatore Roberto Alboni (PdL)-, consapevoli che l’avvenuto scioglimento del Consiglio potrebbe dare luogo a ricorsi e impugnative su queste modifiche normative peraltro necessarie. In ogni caso ringraziamo la Commissione per il grande senso di responsabilità dimostrato oggi”.
Il punto più discusso e contrastato del Collegato ordinamentale è l’articolo 4 che fa riferimento alle nuove disposizioni inerenti i Piani di Governo del Territorio.
I Comuni terremotati e quelli dichiarati in dissesto finanziario entro il 31 dicembre 2012, potranno continuare ad attuare le previsioni del vigente PRG fino al 31 dicembre 2013. Nei Comuni in cui è stato approvato il PGT entro il 31 dicembre 2012, termine di validità dei vecchi piani regolatori generali, saranno attuate le previsioni del vigente PRG, esclusi i piani attuativi. Viene inoltre stabilito che a partire dal 1 gennaio 2013 tali Amministrazioni Comunali non potranno in ogni caso dar corso a procedure di variante al vigente PRG. Infine, qualora non venga approvato il PGT entro il 31 dicembre 2012, resta confermata la perdita di efficacia del vecchio PRG. Negli stessi Comuni che alla data del 31 dicembre 2012 non avranno approvato il PGT, dal 1 gennaio 2013 e fino all’approvazione del PGT, non sono attivabili gli interventi in deroga previsti dal cosiddetto “piano casa regionale”, fatti salvi i piani attuativi già approvati e convenzionati, le istanze di permesso di costruire e le denunce di inizio attività presentate entro il 31 dicembre 2012; questa disposizione, per i Comuni terremotati e in dissesto finanziario, troverà applicazione dal 1 gennaio 2014. Restano possibili interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria e di risanamento conservativo nei centri storici, nelle zone omogenee di completamento e di espansione, negli insediamenti produttivi e su infrastrutture e impianti di interesse pubblico, mentre viene vietata ogni nuova edificazione sulle aree vincolate dal PRG decaduto.
Nel Collegato ordinamentale viene inoltre previsto l’espletamento entro sei mesi di una procedura selettiva per l’inquadramento del personale che verrà trasferito da Lombardia Informatica ad Arca e da Cestec ad Arpa, precisazioni giuridiche sull’affidamento aLombardia Informatica del ruolo di centrale di committenza con riferimento all’attività di realizzazione e gestione del sistema informativo regionale e del sistema informativo socio-sanitario, l’adeguamento normativo in materia comunitaria per eliminare la limitazione temporale della prestazione temporanea dei servizi da parte dei maestri di sci di altri Stati membri dell’Unione europea, la proroga di sei mesi concessa ad Ersaf per la gestione delle acque e delle aree del demanio idrico fluviale e l’estensione alle ASP del principio di gratuità nella partecipazione agli organi collegiali e di amministrazione di enti che ricevono contributi a carico delle finanze pubbliche.
 

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Pubblicato il 13 Dicembre 2012
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