Anche la scuola deve innovare in tempo di crisi
Prima uscita del dirigente dell'Ufficio scolastico Lombardia, ospite del convegno "generazione web". Con la tecnologia anche la didattica deve cambiare. A gennaio la senteza del concorso presidi
Sala napoleonica alle Ville Ponti gremita. Sul palco un ospite d’eccezione: il dirigente regionale della scuola Francesco De Sanctis.
Forse al grande pubblico dirà poco questo nome, ma per chi vive e opera nel mondo dell’istruzione, il dirigente arrivato rappresenta le scuole lombarde. Ecco, dunque, tutti i dirigenti e molti docenti arrivare all’ora di pranzo per ascoltare il rappresentante del sistema statale in questo momento storico così burrascoso: « Dobbiamo ascoltare questi nostri govani – commenta Francesco De Sanctis quando gli si chiede un commento sulle manifestazioni degli studenti – hanno bisogno di essere compresi e sostenuti. Hanno anche la necessità di avere un orientamento vero che apra le porte del loro futuro, ma anche risorse per affrontare le sfide del domani».
Il dirigente era presente a Varese per partecipare al convegno dedicato a "Generazione web", un progetto che ha coinvolto la gran parte degli istituti superiori sulla via dell’informatizzazione: « Io so che sono stati forniti finanziamenti e strumenti ma ancora non so come cambierà la didattica grazie alla tecnologia » ha commentato sulla falsariga delle aspettative messe sul piatto dal mondo economico intervenuto al convegno e che ha sottolineato l’importanza dell’innovazione per uscire dai momenti di crisi: le situazioni di difficoltà portano inevitabilmente cambiamenti che mettono alla prova, ma dalle nuove soluzioni arriva la rinascita.
«I nostri ragazzi sono nativi digitali – ha aggiunto De Sanctis ( nella foto) – utilizzano gli strumenti tecnologici per tutto. Ma avere dimestichezza con i tablet o i PC non assicurerà loro di avere il mondo in tasca, sarà sicuramente più facile che sarà il mondo a impossessarsi di loro».
Occorrono idee innovative, dunque, ma anche il coraggio di rompere gli schemi: « Non basta un libro, anche se scaricabile, a far crescere uno studente. Sarà sempre determinante l’aiuto del docente che saprà utilizzare i nuovi dispositivi per educare al domani. Se un tablet servirà solo a creare una lezione scaricabile da casa avremo fallito l’obiettivo. Mi aspetto da voi, dunque, innovazione e creatività. Poi, gli editori ci supporteranno. E non abbiate paura che la tecnologia cancelli posti di lavoro, perchè sarà il contrario, dato che cambieranno i luoghi di apprendimento».
Attualmente, però, ancora prima che di creatività e di "buone pratiche" le scuole sono in attesa dei finanziamenti: « Il bando Generazione Web era cofinanziato per 4 milioni dallo Stato e per 8 da Regione Lombardia. Mentre quest’ultima ha già erogato i suoi contributi, a Roma si è in attesa della legge di stabilità. I finanziamenti ci sono ma manca la firma che li rende spendibili».
E mentre da Roma giugnono voci confortanti circa i finanziamenti per l’innovazione, rimane ancora sospeso il discorso del concorso per presidi, impuganto da alcuni candidati e annullato dal Tar. Il Consiglio di Stato, a cui l’URS si è rivolto per ribaltare il pronunciamento, ha chiesto una perizia di parte sulle buste trasparenti incriminate: la perizia è attesa per il 4 gennaio e il pronunciamento della Corte per il 15 dello stesso mese: « Sono fiducioso – si dice De sanctis – non voglio nemmeno pensare a una decisione a noi contraria». De Sanctis ostenta ottimismo anche se la situazione è delicata: i tempi per effettuare un nuovo concorsosono esigui: a settembre, i presidi vincitori di concorso rimasti senza scuola nella propria regione, saranno legittimati a chiedere una delle tantissime sedi vacanti della Lombardia.
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