Aumento di 130 euro in tre anni per i metalmeccanici

L'accordo prevede flessibilità in entrata e in uscita, l'aumento del contributo delle aziende per il fondo sanitario integrativo, maggiore tutela della malattia e vita dura per gli assenteisti. Il sindacato: «Era l'accordo migliore possibile, molto vicino alla richiesta originaria»

Il contratto collettivo dei metalmeccanici ha un significato che va ben al di là del semplice «accordo» sindacale. Già in condizioni normali è considerato una sorta di spartiaque per la sua valenza politica. Ma quello appena sottoscritto a Roma tra Fim-Cisl e Uilm, da una parte, e Federmeccanica, dall’altra, assume ancora più peso per due motivi: si inserisce in un contesto economico complicato dalla crisi e fa registrare una spaccatura profonda tra la Fiom (che non l’ha firmato) e il resto del sindacato. Comunque sia, l’accordo raggiunto nel triennio 2013-2015 avrà validità «erga omnes», cioè svolgerà i suoi effetti nei confronti di tutti: un milione e seicentomila tute blu circa.
Il nuovo contratto prevede un aumento salariale medio, che terrà conto dell’inflazione, di 130 euro (per un quinto livello) spalmati su 3 anni: 35 euro a partire da gennaio 2013, 45 euro nel 2014 e 50 euro nel 2015. «Il rinnovo – commenta Antonio Scozzafava, segretario provinciale della Uilm – è arrivato con un mese di anticipo. Siamo molto soddisfatti perché è stato fortemente voluto, per i suoi contenuti positivi sia nella parte salariale, che prevede anche l’aumento dell’indennità di turno, di lavoro notturno, di trasferta e di reperibilità, sia in quella normativa. Avere qualche soldo in più in busta in questo periodo innesca un meccanismo virtuoso per i consumi e di fiducia generale. Tra l’altro è un risultato che si avvicina molto alla richiesta originaria».
Ci sonoovità anche per quanto riguarda il part-time, con l’accoglimento garantito per la richiesta fatta dal lavoratore fino a una soglia del 4 % della forza lavoro. Per  l’orario è prevista una flessibilità in entrata e in uscita: aumenta per le aziende il monte ore annuo di 16 ore, rispetto ai limiti attuali, per l’orario plurisettimanale e lo straordinario. Potranno essere usati entrambi per un massimo di 120 euro l’anno e comunque la disponibilità del lavoratore verrà premiata con un 58% in più del salario orario. «Fare un contratto durante un periodo di crisi – commenta Mario Ballante segretario della Fim Cisl – e in queste condizioni è un successo. Molti facevano ragionamenti del tipo: visto che non si fanno contratti nel pubblico impiego che non ha nemmeno la concorrenza internazionale, perché dovremmo farlo noi? È stata sconfitta la retroguardia: per combattere la crisi bisogna guardare avanti e noi non avremmo potuto fare meglio, poiché la nostra rischiesta era di 135 euro contro quella di Federmeccanica che era di 128,5. Abbiamo raggiunto il giusto equlibrio».
Aumenta anche il contributo versato dalle aziende (108 euro all’anno entro il 2015) per il fondo sanitario integrativo dei metalmeccanici (Metasalute). La tutela della malattia nel nuovo contratto è più efficace e rende la vita un po’ più dura agli assenteisti: aumentano i periodi di assenza pagati al 100% e dopo il 61mo giorno di assenza per malattia ogni nuovo evento, a differenza del vecchio contratto, non sarà cumulabile con le malattie precedenti. Nel vecchio accordo le malattie brevi venivano penalizzate perché calcolate nel triennio, mentre oggi il calcolo viene fatto sull’anno e la penalizzazione scatterà solo dal quarto evento breve (cinque giorni). «Abbiamo cercato di salvaguardare il più possibile le malattie brevi e i più deboli – conclude Ballante – migliorando le condizioni delle malattie lunghe dove la posizione è più delicata. Viene limitato notevolmente l’assenteista di professione, perché la stragrande maggioranza dei lavoratori è corretta. Infine, c’è un’altra cosa interessante ed è lo scivolo verso la pensione con il part time. Così si prendono tre piccioni con una fava: si rende l’uscita del lavoratore meno traumatica, si favorisce il ricambio generazionale e la trasmissione di contenuti tra generazioni».  

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Pubblicato il 06 Dicembre 2012
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