Blackout della Rai, Marantelli e Peluffo interrogano il Governo
I deputati del Pd hanno presentato un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico: "Tre milioni di persone sono tutt’ora sono senza ricezione del servizio pubblico"
Da giorni il segnale dei canali della televisione di stato non si vedono in gran parte della Lombardia, a causa dell’interferenza di TeleCupole. I deputati del Pd Daniele Marantelli e Vinicio Peluffo hanno presentato un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico. «Dal 17 dicembre il segnale Rai nelle zone del Milanese, basso Varesino, basso Comasco, Pavia e tutta parte di Cremona, per un complessivo di circa tre milioni di persone che a tutt’ora sono senza ricezione del servizio pubblico – si legge nell’interrogazione -. Consultato il sito del servizio stampa Rai, si riscontra la causa della mancata ricezione del segnale sia dovuta all’accensione di alcuni trasmettitori di Telecupole, che interferiscono il segnale RAI irradiato dal trasmettitore di Monte Penice; Telecupole è una Tv privata con sede a Cavallermaggiore, in provincia di Cuneo, a cui è stata assegnata del Ministero delle Telecomunicazioni la frequenza UHF 23, già occupata dal servizio pubblico in Lombardia. La Rai trasmette da Monte Penice, mentre la Tv piemontese dal Monte Giarolo, nell’Alessandrino; a quanto apprendiamo le due antenne risultano sommariamente vicine e quindi si sovrappongono, annullando a vicenda i segnali trasmessi, da quanto sembra nessun impianto citato sta’ funzionando in modalità non conforme, almeno per quanto concerne le caratteristiche di sintesi: coordinate geografiche ,fisiche e parametri radioelettrici fondamentali, come la frequenza di utilizzo (nella fattispecie:canale23UHF, che si traduce in MHz 490); Telecupole oltre agli impianti in Piemonte ha attivato anche un locale impianto a Vercelli ed uno più invasivo nelle postazione di Oropa per Biella, sempre sul canale 23, causando possibili interferenze soprattutto anche per il bacino Piemontese e la vicina area lombarda in zona parco del Ticino. Chiediamo se il Ministro interrogato è a conoscenza di quanto sopra esposto, se e quali iniziative intende intraprendere affinché sia ripristinato e salvaguardato anche per il futuro il servizio pubblico in questi territori ed altri territori».
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