Cattaneo: “E’ nato il gruppo montiano in regione”
Una costola del Pdl dà vita a "Lombardia popolare". E' il primo embrione di chi vuole portare il partito nell'alveo del Ppe, con Monti premier, e sostenere la candidatura di Albertini al Pirellone
Ore decisive per l’operazione Post-Berlusconi dentro il Pdl. Oggi è nato in regione il Gruppo “Lombardia Popolare” con 3 consiglieri, Riparbelli, Raimondi e Gianmario. Un berlusconiani storico, un formigoniano, un pidiellino di area più ampia. Non ha aderito Raffaele Cattaneo, l’ex assessore braccio destro di Roberto Formigoni, ma è proprio lui a spiegare che cosa stia accadendo: «E’ un gruppo verso il quale vanno le simpatie anche di altri, per esplicitare, sull’onda di Italia Popolare, che esiste un’area che si rifà a Monti, dentro il Pdl» osserva.
E allora spieghiamo brevemente qual è il senso dell’operazione politica. L’area Formigoniana è convinta che si debba andare oltre Berlusconi ma continuando ad essere alternativi alla sinistra. L’unico approdo serio è quello che potrebbe offrire una candidatura di Mario Monti, benedetta dal Ppe a Bruxelles. Orizzonte ideale democristiano social liberale, totem e simbolo il rigore montiano, truppe sul territorio il conservatorismo lombardo e il cattolicesimo alla don Giussani. Il candidato alla regione per questa truppa è Gabriele Albertini. A Roma domenica scorsa si è tenuto un primo convegno verso «Italia popolare». Il gruppo nato oggi in Regione non fugge dal Pdl, ma aspira a cambiarne la linea. Perché gli animatori di questa nuova linea politica non sono tutti confluiti nel gruppo? «Non sono entrati tutti – spiega Raffaele Cattaneo – per una ragione politica. Riteniamo che si debba lavorare affinché tutto il Pdl converga nel sostegno a Monti a Roma e ad Albertini a Milano ma senza spaccare il Pdl. E comunque non siamo noi che stiamo andando via. La mattina si è già costituito il gruppo di centrodestra nazionale che lavora sulla scia di La Russa. Il pomeriggio è nata Lombardia Popolare con il nostro obiettivo».
In che senso?
«Il tentativo è quello di far prevalere nel Pdl una certa linea politica e non un’altra, dato che nel Pdl c’è ancora questo spazio, diciamo che è giusto provarci. Se il partito sceglierà l’opzione Maroni, ci costringerà a prendere atto che ha prevalso una linea che io non auspico».
La situazione risente dello scenario nazionale. Cattaneo (e quindi Formigoni) è tra quelli che sperano nella discesa in campo di Mario Monti come leader del centro-destra, senza la Lega Nord e le estreme. «Si stanno delineando due scenari alternativi – osserva Cattaneo – sia su quello nazionale, che su quello regionale. Noi Stiamo lavorando affinché il Pdl sia unito e non si rompa, abbiamo già vissuto la frantumazione della dc e non è stata una buona cosa».
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