Cimberio, la prima fermata è nella capitale

Varese cade dopo 40' di emozioni e grande intensità. Successo meritato per l'Acea ma la squadra di Vitucci cede solo alla fine (91-87). Scontri tra gli ultras fuori dal palasport prima del match

Dal nostro inviato – Prima o poi dovevamo commentare una sconfitta della Cimberio che dopo nove successi cade a Roma, vendendo però carissima la pelle. Al PalaTiziano finisce 91-87 al termine di 40′ pieni zeppi di emozioni, sorpassi nel punteggio, canestri segnati con il cuore e altri falliti per un’inezia. Insomma una bella partita che si chiude, per chi tifa Varese, con una vena di amaro per non essere riusciti ad agguantare i due punti.
Un successo che per quasi tre periodi sembrava improbabile visto che l’Acea ha messo le mani sul match fin dall’inizio, ma che nell’ultimo quarto ha preso forma quando Talts e Banks hanno permesso il sorpasso. Nel finale infuocato sono stati due i momenti che hanno deciso il match: il parziale di 6-0 con cui Roma è uscita dal timeout successivo al sorpasso varesino e la tripla dall’angolo di D’Ercole (dopo una buona difesa dell’area da parte biancorossa) che ha dato più di un possesso di vantaggio ai giallorossi a mezzo minuto dalla sirena.
La prima battuta d’arresto ha dunque anche qualche lato positivo, giustamente sottolineato da Vitucci (foto) al termine della partita: altre squadre si sarebbero sciolte in largo anticipo sotto i colpi di un’Acea determinata e aggressiva, la Cimberio no. Anzi, è risalita sopra al pelo dell’acqua quando tutti la davano per annegata almeno due volte, trascinata da Green ed Ere che si confermano i leader morali del gruppo. In una giornata in cui Dunston ha faticato contro Lawal, piovra quanto l’americano di Varese, il reparto lunghi è un po’ mancato all’appello ma la gara si è decisa in tutti i settori, in ogni duello. Goss ha vinto quello con il suo successore Banks, pure importante nel finale, ma si tratta in ogni caso di differenze minime tra i due schieramenti, come minimo è il punteggio finale a favore di Roma. Amen: la Cimberio rimane capolista e tutt’al più sarà avvicinata dalle inseguitrici. Tra sette giorni si torna a Masnago dove, con Montegranaro, è vietato fallire per poi preparare al meglio la super-trasferta di Milano (di mezzo c’è l’All Star Game). Questo può restare un semplice incidente di percorso.

COLPO D’OCCHIO – Roma e Varese si sfidano sul parquet del PalaTiziano, la “bomboniera” che sorge accanto allo stadio Flaminio; sono circa 3mila gli spettatori nell’infausto orario del mezzogiorno ma le curve restano vuote. Il motivo, purtroppo, sta in alcuni scontri che hanno coinvolto le due frange ultras prima del loro ingresso nell’impianto di gioco: una pagina triste in una giornata di emozioni a canestro.

PALLA A DUE – Calvani lascia in tribuna il nigeriano Dagunduro, Vitucci non recupera neancora Cerella, in borghese accanto ai compagni. Tutti gli altri ci sono: Varese si schiera con il solito quintetto, Roma invece tiene inizialmente seduto l’ex Phil Goss per sguinzagliare sul parquet il giovane D’Ercole, talento in crescita.

LA PARTITA – Il peggior inizio stagionale della Cimberio si concretizza nell’11-2 nei primi 2’20”, approccio morbidissimo che costringe Vitucci al time out immediato. E’ il primo dei tre break del periodo dei quali purtroppo uno solo è targato Varese. La Cimberio torna infatti a -3 (17-14) ma l’ingresso di Goss affiancato a Taylor produce nuovi danni: il -6 del 10′ è una manna alla luce di tutto ciò (25-19).
Anche il secondo quarto ha un andamento simile: la Cimberio soffre ancora i ritmi alti e tra l’altro soffre qualche fischio arbitrale. Vitucci ruota il quintetto ma non trova il modo di arginare una Roma più arrembante e atletica: quando si accende anche Datome il tabellone dice 41-27. Ci prova La tripla di Green è un gol della bandiera perché Roma è in pieno gas e si permette anche un contropiede spettacolare con schiacciata di Lawal. Gli ultimi due minuti però sono appannaggio di Green ed Ere e così al riposo si va con un più leggero -8 (49-41).
Al rientro Roma fa anche spettacolo, Varese invece ci prova senza riuscirci (leggi l’alley oop sbagliato da Banks). Sotto di 15 la buona notizia per Vitucci è il quarto fallo di Jones, peraltro il meno incisivo dei suoi. Varese però ha una qualità indiscussa: può confezionare parziali importanti in pochi possessi: accade verso il 25′ grazie al solito Green e da lì in poi Varese torna sotto con un 9-0 completato da una tripla di Ere sulla sirena; 65-61 al 30′.

IL FINALE – Nei 10′ decisivi le emozioni non si possono neppure contare. Varese ha subito la pallaa del sorpasso ma Banks sbaglia e Goss punisce due volte la sua ex squadra. L’arbitro Cicoria riesce a scontentare tutti con due fischi illogici ma Varese ormai sente vicino il sorpasso che arriva al 33′: Polonara (tripla) è fortunato, Talts è bravo e il punteggio dice 70-72. Qui Roma reagisce con sei punti dopo il timeout e quando una palla persa si trasforma nell’antisportivo contro Dunston (con successiva tripla di Goss) tutto pare deciso. Qui la Cimberio si arrocca in difesa, alimenta Banks che tra l’altro causa il quinto fallo di Lawal in contropiede e poco dopo, graziato dagli arbitri, pareggia a quota 80. Polonara però fa 1/3 ai liberi, Datome invece è precisissimo e nell’ultimo minuto pesa tremendamente un pallone sfuggito a Banks. Varese spara con Green le ultime cartucce ma la tripla dall’angolo di Lorenzo D’Ercole chiude i conti. E per la prima volta lascia Vitucci con in mano il referto giallo, quello del ko.

IL TABELLINO

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Pubblicato il 02 Dicembre 2012
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