Genetica e prevenzione per combattere il tumore “ereditario”

Consegnata da Villa Recalcati la borsa di studio Stefano Fontana all'associazione Caos, per finanziare la ricerca genetica nei tumori trasmissibili: al colon retto e mammario

Ileana Carnevali In tempi di crisi, conviene puntare sulla scienza per migliorare l’efficacia delle cure. Così si deve leggere l’enfasi sulla borsa di studio di 17.000 euro, assegnata dalla Provincia a Caos e consegnata  questa mattina a Villa Recalcati alla vincitrice Ileana Carnevali ( nella foto), laureata in Scienza biologiche, per proseguire un progetto che mira a evidenziare i fattori ereditari in oncologia: « Sono due i tumori che hanno carattere di ereditarietà : il tumore alla mammella e quello al colon retto – ha spiegato la dottoressa Graziella Pinotti responsabile del  Dipartimento oncologico provinciale – Riuscire a individuare i geni portatori della malattia potrebbe aiutarci a mirare con grande efficacia gli screening. È chiaro che, in tempo di risorse limitate, una campagna di controllo diffusa potrebbe, un giorno, non diventare più sostenibile. Quindi, è certamente di aiuto sapere che la presenza di alcuni fattori è legata all’insorgenza della patologia. Non dimentichiamoci, inoltre, che quando si presenta il tumore, i familiari entrano in un tunnel ansioso. Sono invitati a sottoporsi a esami, chemioprevenzone, interventi chirurgici esplorativi. Ma queste sono tutte pratiche che i singoli soggetti devono pagare a prezzo pieno perché sle analisi non rimborsate nei soggetti sani».

 
E proprio quella della rimborsabilità dei costi sanitari per questi soggetti a rischio è la battaglia che il mondo del volontariato sta portando avanti: « Vogliamo ottenere il riconoscimento di status di persona a rischio a chi presenta questi fattori ereditari» ha annunciato Adele Patrini, presidente di Caos e coordinatrice della Consulta delle associazioni di Europa Donna Italia.
 
Professor Fausto SessaUna battaglia, quella genetica, che ha anche ragioni mediche: « I tumori legati alla mutazione genetica dei geni BRCA1 e BRCA2 – ha spiegato il professor Fausto Sessa, direttore della clinica di Anatomia Patologica dell’ospedale di Circolo che porta avanti il progetto di ricerca voluto dal professor Capella  – sono molto aggressivi e non si curano con terapie soft. Hanno un’elevata possibilità di recidiva e di mortalità. Ecco perché è indispensabile la diagnosi precoce, importante intercettare le mutazione dei due geni per tenere sotto strettissimo controllo i soggetti».
 
Anche il direttore sanitario dell’Asl Stefano Taborelli sottolinea l’importanza della genetica ma rassicura sulle campagne di screening: « Ci sono stati consistenti tagli in sanità, ma voglio tranquillizzare: i fondi del prossimo anno sono già stati stanziati».
 
Ogni anno, in provincia di Varese, si registrano 800 nuovi casi di tumore al seno. Circa 6-10 casi ogni 100 sono ereditari, cioè riconducibili a mutazioni genetiche ereditarie. Ecco, dunque, che la borsa di studio, intitolata alla memoria del giovane alpino Stefano Fontana e che vede gli Alpini di Venegono Superiore e la società Yamamay protagonisti di una raccolta fondi ulteriore, è importante per continuare a individuare informazioni da consegnare poi a genetisti e a oncologi e rendere più efficace la battaglia contro il cancro. 
Importante, inoltre, che sostegno ed entusiasmo circondino l’attività scientifica e medica dell’ospedale di Circolo e del suo Centro di Senologia così da offrire un percorso integrato e completo. Un obiettivo che sta a cuore anche alla Provincia e all’assessore alle politiche sociali Christian Campiotti che, anche quest’anno, si è detto soddisfatto di veder destinati i fondi messi a disposizione da Villa Recalcati a una realtà del nostro territorio. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Dicembre 2012
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