Il Cardinale Dell’Acqua raccontato agli studenti della sua scuola

I ragazzi delle IV e V del Centro Studi intitolato ad Angelo dell'Acqua hanno ascoltato il dottor Mauro Lanfranchi biografo del prelato a cui è dedicata la loro scuola

Mercoledì 12 dicembre, gli studenti delle classi IV e V liceo scientifico del Centro Studi "Angelo Dell’Acqua" di Sesto Calende hanno incontrato il dottor Mauro Lanfranchi, biografo

ufficiale dell’alto prelato a cui, dall’A.S. 2008/2009, è stata intitolata la struttura scolastica, un tempo di proprietà dalle Suore Orsoline e attualmente gestita dalla Parrocchia di San Bernardino.

Il Dottor Lanfranchi, introdotto dal Preside prof. Alberto Zaninetta, ha tenuto una piccola conferenza illustrativa sulla figura del Cardinale Angelo, soffermandosi sui momenti decisivi della sua esperienza di servizio alla Chiesa e su alcuni aspetti del carattere di un uomo ricordato per la sua carità, umanità, disponibilità all’ascolto e attenzione ai bisogni dei più deboli. In particolare, sono state sottolineate le grandi responsabilità di cui si fece carico e il profondissimo legame che mantenne sempre con la sua gente, con la sua terra e i luoghi che lo avevano visto bambino. Tra questi, proprio l’Istituto delle Suore Orsoline, presso le quali fece le scuole elementari e soggiornava durante i periodi di riposo a Sesto Calende. Consacrò, inoltre, il nuovo altare della cappella interna all’Istituto il 2 agosto 1971.

 
Angelo Dell’Acqua era nato a Milano nel 1903 da famiglia sestese. Compiuti gli studi presso i seminari di Monza e Milano, conseguì il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana.
Morì improvvisamente a Lourdes, mentre guidava il pellegrinaggio diocesano il 27 agosto 1972. 
 
L’incontro è stato accolto dai ragazzi con curiosità e rispetto. I responsabili della scuola desideravano fare conoscere meglio il profilo di un servitore della Chiesa e di un uomo semplice e sorridente, che ha lasciato un ricordo indelebile in coloro che lo hanno conosciuto. L’intitolazione a lui della nuova esperienza gestionale della Parrocchia vuole, infatti, mantenerne viva la memoria nelle generazioni future e stimolarne la conoscenza, per offrire un esempio luminoso e sereno di umiltà, laboriosità e fedeltà al Vangelo e alla Chiesa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Dicembre 2012
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