In manette il terrore delle prostitute

L'uomo è accusato di rapina e violenza privata. I carabinieri di Busto hanno ricostruito tre casi nei quali otteneva una prestazione sessuale per poi rapinare le sue vittime

Era diventato il terrore delle prostitute della zona tra Busto Arsizio e Lonate Pozzolo. Le avvicinava, consumava un rapporto sessuale con loro e poi le minacciava con un coltello e le rapinava. Due i casi accertati dai Carabinieri della compagnia di Busto Arsizio che, dopo la denuncia di una giovane straniera, si sono messi subito sulle tracce dell’uomo. I fatti si erano svolti nel periodo maggio-giugno del 2011 e ora il 34enne residente a Lonate Pozzolo è accusato di rapina a mano armata e violenza privata ai danni di una prostituta di 22 anni. L’autore delle rapine è un pluripregiudicato ed era stato individuato a seguito di indagini serrate da parte dei Carabinieri bustocchi, condotte in brevissimo tempo, a seguito di ripetute aggressioni ai danni di prostitute della zona.

Il primo episodio risale al maggio 2011 quando il malvivente, dopo essersi appartato in auto con una prostituta in Via per Lonate, decideva di non pagare per la prestazione sessuale e, non contento, puntò un grosso coltello a serramanico dritto alla gola della giovane donna dell’est. La giovane, naturalmente terrorizzata, consegnò tutti i soldi dell’incasso serale, circa 150 euro e, dopo averla strattonata per i capelli e colpita con un pugno allo stomaco, la scaraventò fuori dal veicolo abbandonandola ferita sul manto stradale. La donna, tuttavia, preoccupata per eventuali ritorsioni da parte dell’uomo, non denunciò subito l’accaduto.

Circa un mese dopo la prima aggressione, l’uomo decise di ritornare sul luogo della rapina per cercare un’altra vittima da colpire. Lì trovava la stessa ragazza, insieme ad una “collega”, in attesa di clienti. Alla vista dell’uomo la donna, ancora terrorizzata a seguito dell’aggressione subita poco tempo prima, decideva di darsi alla fuga, insieme all’amica, a bordo della propria autovettura parcheggiata a poca distanza. A quel punto iniziava un inseguimento che ha dell’incredibile: il rapinatore, deciso a non lasciar fuggire le sue giovani “prede”, cercava ripetutamente di far sbandare la vettura delle due donne, mettendo a serio rischio la loro incolumità. Decise di mollare solo quando, nei pressi del cimitero di Busto Arsizio, perdeva di vista la vettura delle due fuggitive.

A quel punto la donna, temendo seriamente per la propria incolumità personale, decise di correre dai Carabinieri a denunciare i due episodi. I militari, si misero subito sulle tracce dell’aggressore che individuaronoin brevissimo tempo risalendo al 34enne, già noto alle Forze dell’Ordine, che veniva denunciato a piede libero per rapina a mano armata e violenza privata. Lo stesso era stato denunciato dai militari anche per un altro episodio simile, anche questa volta avvenuto ai danni di una prostituta che, salita a bordo della sua autovettura, resasi conto del pericolo, decise di aprire la portiera e di gettarsi dalla vettura in corsa per poi fuggire nei boschi, mettendosi così in salvo.

L’uomo, finalmente tratto in arresto dai militari della stazione di Busto Arsizio, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, è stato immediatamente condotto nella casa circondariale di Busto Arsizio e messo a disposizione della Procura della Repubblica.

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Pubblicato il 21 Dicembre 2012
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