Pellicce al liceo, doppio blitz degli animalisti

Durante la notte il gruppo 100% Animalisti ha affisso due manifesti sui muri del Liceo Crespi e sulle vetrine della Pellicceria Coralba per protestare contro gli omaggi che il negozio ha dato agli studenti. E intanto la polemica non si placa.

Non è passata inosservata la vicenda degli omaggi di pelo e pelle che la nota pellicceria ha donato agli studenti del Liceo Daniele Crespi di Busto Arsizio. Nella notte tra mercoledì e giovedì il gruppo 100% Animalisti si è reso protagonista di un doppio blitz affiggendo manifesti sui muri dell’istituto e sulle vetrine della pellicceria.
"La pellicceria da anni offre gadget alle scuole cittadine, per farsi pubblicità a buon mercato -si legge nel comunicato diffuso da 100% animalisti- Quest’anno ha offerto al Liceo non materiale didattico, di cui ogni scuola ha bisogno, ma porta gettoni da supermercato in pelle o in pelliccia, e tre giacche da mettere come premi alla lotteria dell’istituto". Il gruppo plaude così alla decisione degli studenti che "giustamente hanno rifiutato la carità interessata dei pellicciai" e precisano come "l’industria delle pellicce è un’oscena catena di sofferenza e morte per milioni di Animali, e chi fabbrica e vende capi fatti con brandelli di Animali uccisi ne fa parte".

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Ma nel frattempo non si placano neanche le proteste di cittadini e associazioni. Da quando abbiamo diffuso la notizia sono decine le lettere che associazioni o singoli hanno invitato alla nostra redazione. "Sono assolutamente indignata e allibita per la sua discutibile scelta di accettare gadget destinati agli studenti proprio da un negozio che sfrutta degli esseri viventi", si legge ad esempio in una delle mail che prosegue rivolgendosi alla preside Cristina Boracchi (che aveva difeso la scelta, ndr): "Come Lei sicuramente non ingnora, per realizzare capi in pelle e pelliccia milioni di animali vivono a lungo in uno stato di detenzione in lager pieni di dolore e sofferenza in condizioni incompatibili con la sopravvivenza di qualsiasi vivente". In molti invece plaudono alla scelta degli studenti elogiando "le capacità critiche, il senso etico e di protezionismo animale e ambientale" che hanno dimostrato. Anche l’associazione "Oltre la Specie"che per prima aveva segnalato la vicenda precisa che "rispondere con argomentazioni sminuenti non solleva chi è chiamato a dare spiegazioni dal fornirle con serietà. Quando si considerano gli animali alla stregua di risorse rimpiazzabili, sia che essi siano venduti come pellicce o regalati come scarti di lavorazione, dobbiamo sostenere razionalmente tali considerazioni. In alternativa non ci restano che le scuse pubbliche e il ravvedimento."

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Dicembre 2012
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