Treni, un pomeriggio con l’incognita neve
Nella fascia del mattino ancora difficoltà, Trenord parla di miglioramento dei dati complessivi. Di fronte a gelo e precipitazioni è previsto il piano-neve, ma le condizioni rimangono difficili
Ancora un giorno di difficoltà sulla rete ferroviaria lombarda, il quarto giorno dall’inizio della settimana. La mattina ha portato ancora un’ondata di ritardi e cancellazioni (che abbiamo seguito con una diretta Twitter), anche se Trenord parla di un miglioramento dei dati complessivi per la fascia 7-9 del mattino. Di fronte alle annunciate precipitazioni nevose, l’incognita non è più solo legata al problema della gestione dei turni, ma anche proprio alle condizioni atmosferiche: in queste condizioni irregolari, funzionerà il piano-neve?
Partiamo dai dati del mattino, con il comunicato di Trenord che fa il punto. "Pur permanendo disagi, per i quali la società rinnova le proprie scuse, questa mattina la situazione della circolazione ferroviaria in Lombardia registra un miglioramento rispetto a ieri" scrive la società che gestisce il servizio. "Da inizio servizio alle ore 10 hanno circolato 450 treni. Di questi, 280 sono stati quelli garantiti nella fascia di punta dei pendolari, dalle 7 alle 9. Il 70% dei treni circolati è arrivato con un ritardo contenuto entro i 7 minuti. Le restanti corse hanno viaggiato con un ritardo medio di 10 minuti, mentre sono state 16 le corse con ritardi superiori a 15 minuti". (foto: stazione Bovisa, ore 8.21)
A inizio pomeriggio (ore 15), facendo riferimento al sistema di monitoraggio in tempo reale fornito dalla stessa Trenord, la circolazione sembra relativamente regolare sulle linee FS che passano da Gallarate e Rho, mentre ci sono diversi ritardi tra 10 e 20 minuti sulla rete FNM che ha il suo nodo a Saronno. Ci riferiamo ovviamente alle linee che toccano più o meno direttamente la provincia di Varese. L’azienda spiega che "continua il lavoro della task force di tecnici, impegnati ininterrottamente nella risoluzione dei problemi al sistema di gestione" dei turni, che sembra la causa principale (anche se potrebbe esserci casi di "sciopero bianco" di una parte dei macchinisti). Si lavora a ciclo praticamente continuo per ricaricare sul sistema i turni del personale, per farli combaciare con il nuovo orario di servizio dei treni.
L’altro fronte – oltre ai turni – è quello delle neve. L’azienda ha un piano-neve che prevede diversi interventi: il passaggio mattutino di treni raschiaghiaccio, dotati di un apposito pantografo (l’archetto per la presa di corrente elettrica) rinforzato per eliminare le incrostazioni di ghiaccio; l’uso di liquidi de-icing; l’aumento del numero dei convogli che entrano in servizio "preriscaldati", vale a dire preparati in anticipo rispetto alle procedure normali. Il problema è che questo genere di operazioni richiedono ulteriore personale impiegato e ulteriori corse "di servizio" aggiuntive: elementi che – nella situazione di questi giorni – sono tutt’altro che scontati.
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