Un giorno con l’auto elettrica
Abbiamo provato l'auto elettrica per una giornata intera. Ecco come è andata
Quella del giornalista è una professione straordinaria per chi ama provare e sperimentare.
A me è capitato diverse volte: con alianti, deltaplani a motore, biciclette elettriche e un buon numero di prodotti dop. L’ultima esperienza è stata con un prodotto ancora raro sulle strade varesine italiane: l’auto elettrica.
Ho guidato, più precisamente, per un giorno una vettura totalmente elettrica: senza serbatoi a scoppio d’emergenza, o alternative, o funzioni ibride. Un veicolo che ancora soffre di molti pregiudizi, alcuni dei quali ragionevoli e altri totalmente infondati.
I pregiudizi principali sono stati rappresentati dal timore dei miei colleghi, che quando sono uscita dalla redazione per la mia 24 ore a tu per tu con un’altra auto elettrica mi hanno detto: «Se per caso resti a piedi con la macchina avvertici, ti veniamo prendere con le nostre auto a benzina». In realtà la prova consisteva nel suo utilizzo in una normale giornata di lavoro: il che significa diversi percorsi da Varese a Gazzada, per un totale di poco meno di 40 chilometri. E, per la cronaca, non sono nemmeno lontanamente arrivata a consumare tutta l’energia disponibile: anzi, non ne ho consumata nemmeno la metà.
In compenso, per tutto il giorno la protagonista è stata la macchina: nel caso specifico una Renault Fluence. A causa della quale sono stata fermata più volte (persino da un ausiliario del traffico, che non voleva farmi la multa…) da persone che volevano qualche informazione in più: un esempio di quanto il veicolo, e i suoi effetti economici ed ecologici, non passi inosservato.
Quella che ho provato era un’auto vera, contrariamente a quel che mi aspettavo. Niente citycar con due posti e senza bagagliaio, come siamo abituati ad immaginarle: ma una vera e propria berlina con cinque posti molto comodi e bagagliaio adeguato. Oltre a navigatore, sensori di parcheggio, condizionatore: insomma, tutto quello che serve ad una macchina moderna. Quello che manca è un vero e proprio cambio(anche se sulla destra del sedile c’è una leva che lo fa assomigliare tanto), la frizione e persino lo scappamento. Senza contare il rumore, grande assente in quel veicolo.
E che rende quell’auto straordinariamente piacevole da guidare in città, per il silenzio che la circonda (guardare il video per credere) e per il fatto che non esiste problema di stop e ripartenze ai semafori: per fermarsi basta schiacciare il freno e per ripartire basta mollarlo, senza nessun altro stress. Al massimo, ogni tanto vale la pena dare un colpo di clacson a pedoni e ciclisti, che non accorgendosi dal rumore della presenza di un auto, potrebbero correre qualche pericolo in più.
Il limite? Uno, il più grande: la ricarica della batteria. Se non si ha una casa propria non è possibile metterla in carica, se si ha una casa propria la ricarica è di quasi otto ore per poter percorrere circa 200 chilometri (che peraltro consentono tranquillamente di andare a Milano e tornare). Per rendere quest’auto praticabile veramente da tutti, devono sorgere tante colonnine ad alta potenza di ricarica rapida, che consentono un pieno in un’oretta (una pausa pranzo quindi) o addirittura in mezz’ora (poco più di un caffè). Per ora, serve principalmente a chi si sposta su tragitti relativamente corti.
Un altro limite è senza dubbio, però, anche il prezzo, ancora molto alto. Destinato a scendere quando un’auto del genere non sarà più un fenomeno, ma il principale mezzo di locomozione per chi si sposta in città o in piccoli spazi.
Il risultato di questa prova, però, non è questa testimonianza, ma l’articolo di copertina di Varesefocus del mese di dicembre, contenente tutto lo "stato dell’arte"sull’auto elettrica. Che potete conoscere e leggere anche qui
Video
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Ennio Doris, il film sul banchiere è firmato dal regista varesino Giacomo Campiotti
Felice su Sono soprattutto stranieri e sportivi i turisti che apprezzano sempre di più il Varesotto
YORK su Nuovo sgombero al campo nomadi di Gallarate, polizia e carro attrezzi al lavoro dal mattino
massimiliano_buzzi su Si affida ad un professionista per rivalersi sul medico che aveva sbagliato diagnosi ma viene truffato
Ombretta Gianni su Le barche d'epoca di Laveno Mombello al Festival internazionale di Sète
PaoloFilterfree su Il PD: "Lega a Varese già asfaltata due volte, loro a caccia di like e noi stanziamo 3,5 milioni per le strade"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.