Ecco come diventerà l’ospedale Del Ponte

Dopo vent'anni di discussione si è ormai entrati nel vivo del progetto per trasformare l'attuale struttura in un centro di eccellenza per il Nord della Lombardia

Concluso l’abbattimento del padiglione Vedani, l’ospedale del Ponte è pronto ad avviare la fase di costruzione del padiglione destinato all’accoglienza dei bambini. È ormai questione di giorni per lo scavo: la consegna e l’inizio dei lavori sono già stati eseguiti. Otto piani di degenza con più di 200 posti letto, ambulatori, terapie intensive e sale chirurgiche che saranno ultimati in un paio d’anni. 
 
Questa la disposizione:
piano -2   depositi e centrali tecnologiche
piano -1  pronto soccorso e diagnostiche e punto prelievi
piano 0   reparto di neuropsichiatria infantile e ambulatori
piano 1   quartier operatorio e terapie intensive
piano 2   piano tecnico
piano 3   degenze ostetricia e ginecologia
piano 4   terapia intensiva neonatale
piano 5  pediatria

 
Si è già, dunque nel secondo lotto di lavori, completamente finanziati da Roma dopo che il Consiglio comunale di Varese  ha approvato la deroga urbanistica e la Regione Lombardia ha dato il suo benestare al progetto da 21 milioni di euro.
Il primo lotto di lavori, da 7 milioni di euro e quasi ultimato, ha permesso la ristrutturazione della Villa Del Ponte dove sono ospitati il cup gli ambulatori di neuropsichiatria infantile e la direzione medica.  Sono conclusi anche i lavori di ristrutturazione degli otto piani dell’attuale padiglione  del Del Ponte che sono stati messi a norma, mentre il punto di primo intervento è stato ristrutturato e ampliato ( in estate l’entrata in funizione), in attesa del trasloco nella nuova costruzione.  Inoltre è in corso di esecuzione la realizzazione della nuova centrale dei gas medicinali.
 
I lavori in atto mirano a un ambizioso progetto: realizzare a Varese un ospedale di eccellenza che serva il territorio a nord della Lombardia e persino il Canton Ticino. Le premesse per veder crescere una realtà di alto livello ci sono. Già ora, l’ospedale pediatrico vanta alcune eccellenze come l’audiovestibologia, nata dal dottor  Sandro Burdo e che è diventato punto di riferimento nazionale. Anche l’urologia pediatrica ha acquistato fama fuori dai confini provinciali. La neonatologia e la terapia intensiva neonatale sono realtà a cui guarda un vasto territorio. Molto apprezzata è anche la cardiologia pediatrica.  Nell’ultimo POA ( il piano di sviluppo dell’attività ospedaliera nei prossimi tre anni) è stato indicata la costituzione di una chirurgia pediatrica, una nuova divisione che la Regione ha approvato, pur in tempi difficili, dando concretezza alla costruzione di un polo di eccellenza.
 
Attualmente, i finanziamenti coprono le opere edilizie e l’allestimento delle sale chirurgiche. Poi si dovrà rimettere mano al portafogli pubblico per dotare questi spazi di ulteriori tecnologie ( come la risonanza magnetica): buona parte delle camere ha già trovato donatori che si sono accollati i costi degli arredamenti. Per mantenere l’eccellenza della struttura servirà il sostegno e la generosità del territorio di riferimento, proprio come avviene in altre realtà dal Meyer di Firenze al San Gerardo di Monza. 
 
Varese ha la possibilità di veder realizzato un polo materno infantile di alto livello che manca nell’intera regione. Nei giorni scorsi, il famoso pediatra Alessandro Fiocchi che operava alla Macedonio Melloni di Milano ha deciso di trasferirsi a Roma perchè manca sul territorio un centro di alto livello. Una scommessa, dunque per Varese che l’ex direttore generale Bergamaschi commentava cosìBisogna lanciare il cuore oltre l’ostacolo, volare alto e mirare a grandi obiettivi.Quando io sono arrivato, i lavori erano già finanziati. Poi, è vero, è sopraggiunta la peggiore crisi del settore sanitario che il paese abbia mai vissuto. Ma non ci si può far terrorizzare dal presente: questo è un grande progetto per Varese e, nel momento dovesse concretizzarsi l’unificazione delle stazioni, il Del Ponte sarebbe nella posizione ottimale e tutti i problemi legati alla circolazione e ai parcheggi svanirebbero. Credo che i varesini dovrebbero essere più ambiziosi».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Febbraio 2013
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