Un villaggio del Neolitico sotto la torbiera di Mombello

Palafitte di 10 mila anni fa ritrovate nel corso dei lavori di regimentazione del sito naturalistico. “I nostri vecchi lo dicevano: là sotto c’è qualcosa”

torbiera laveno mombelloPalafitte, e chissà quante altre testimonianze del passato custodite e protette fino ad oggi grazie alla torba, un deposito composto da resti vegetali sprofondati e impregnati d’acqua che, a causa dell’acidità dell’ambiente, non possono decomporsi interamente.
Si tratta di palafitte del Neolitico venute alla luce nel corso di lavori di regimentazione naturalistica nella torbiera di Mombello, sopra Laveno.
«I nostri vecchi dicono da sempre che lì sotto c’era qualcosa – spiega Pierluigi Costantini, assessore all’ambiente . Quindi, quando all’inizio dell’anno nel corso dei lavori di sistemazione ambientale del sito è stato segnalato il ritrovamento di questi reperti, non mi sono stupito più di tanto. Ora ci atterremo alle decisioni della soprintendenza».
Costantini ha 58 anni, e ricorda di quando, bambino, andava a pescare i "gobbi" in uno dei due specchi d’acqua
che si incontrano in una zona pianeggiante e defilata rispetto al paese. Un’area interessante sotto il profilo naturalistico, una zona umida dove si fermano molti uccelli migratori e che da tempo è oggetto di attenzioni da parte dell’amministrazione per la sua conservazione, nonostante un incendio che tempo fa bruciò parte della vegetazione presente.torbiera laveno mombello
I lavori alla torbiera sono stati finanziati dalla Regione Lombardia e dal Gal, il gruppo di azione locale che ha l’obiettivo di valorizzare i territori a seconda che siano montani o lacustri. In tutto si parla di interventi per un importo di circa 250 mila euro che serviranno per evitare il completo e progressivo riempimento della torbiera, processo naturale che se non governato rischia di far sparire un patrimonio naturalistico importante. Ecco perché, dicono dal comune, questi lavori erano necessari per sistemare il posto e far rientrare questo sito in un percorso didattico rivolto alle scuole.
Poi la sorpresa di inizio anno, rilanciata tra l’altro dalle pagine facebook di “Laveno Mombello e dintorni” da cui sono tratte le foto dell’articolo.
La torbiera di Mombello – scrivono gli animatori della pagina di Fb – risale all’era quaternaria, quando il territorio, ricoperto da un vasto ghiacciaio, iniziò a modellarsi nel suo aspetto attuale. All’interno di una cerchia di colline moreniche, infatti, lo scioglimento dei ghiacci portò alla formazione di un piccolo lago che, col tempo, vide lentamente diminuire le sue acque fino a trasformarsi in un’area paludosa. La rigogliosa vegetazione ha poi determinato l’interramento dello specchio d’acqua e la trasformazione dei materiali vegetali in torba. Ai margini dell’antico laghetto sorge un’antica stazione umana: da riferirsi al Neolitico inferiore e all’Eneolitico. Un villaggio di palafitte, le cui tracce vennero già alla luce nell’Ottocento, nel corso dell’escavazione della torba intrapresa da Don Carlo Tinelli. Attorno a questo ritrovamento sta lavorando ora per conto della soprintendenza una geologa, che con le difficoltà del territorio fangoso e ricco d’acqua e con l’uso di idrovore, sta portando alla luce, per quanto possibile, una parte della antica palificazione”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Febbraio 2013
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