Cori razzisti. Boateng in tribunale: “Insultato perchè ho la pelle scura”

Kevin Prince Boateng è arrivato al tribunale di Busto Arsizio per deporre come testimone nel processo ai sei tifosi della Pro Patria accusati dei cori razzisti

Kevin Prince Boateng è arrivato al tribunale di Busto Arsizio per deporre come testimone nel processo ai sei tifosi della Pro Patria accusati dei cori razzisti che hanno portato alla sospensione dell’amichevole con il Milan lo scorso 3 gennaio. Alla domanda precisa del giudice Novik, Boateng ha risposto: «Per me erano insulti razzisti perchè ho la pelle scura e imitavano un verso animalesco». Per il calciatore del Milan non ci sono dubbi sull’obiettivo che, quel giorno, quei tifosi volevano discriminare. La seconda udienza del processo per ingiuria aggravata dal razzismo ha visto sfilare molti giocatori delle due squadre che lo scorso 3 gennaio erano sul campo dello stadio Speroni di Busto Arsizio per affrontarsi in un’amichevole. Oltre a Boateng hanno testimoniato Daniele Bonera, M’baye Niang, Massimo Ambrosini, l’allenatore Massimiliano Allegri. Tutti hanno dato una versione simile sia sull’andamento della partita che sulle decisioni prese nello spogliatoio, subito dopo la sospensione della stessa. L’unico a non parlare apertamente di razzismo è stato il capitano Massimo Ambrosini. La prossima volta verranno ascoltati anche Sulley Muntari e Stephan El Sharaawy, impegnati con le rispettive nazionali

Galleria fotografica

Calciatori in tribunale 4 di 15

Dopo i giocatori del Milan è toccato alla terna arbitrale di quel giorno a partire dal fischietto bolognese Gianluca Benassi e dei due collaboratori addetti alle fasce laterali. Tutti e tre hanno confermato i bu-bu che arrivavano dal settore popolari scoperti, in almeno tre occasioni prima della sospensione e solo quando i giocatori di colore toccavano il pallone. Anche tre giocatori della Pro Patria sono stati ascoltati come testi dell’accusa; nell’ordine si sono presentati Giuseppe Cozzolino, Dario Polverini e Andrea Botturi. Anche loro hanno fornito una versione simile, confermando gli ululati «che  – hanno riferito sia Cozzolino che Polverini – mai avevano sentito nello stadio di Busto Arsizio». Entrambi, inoltre, hanno raccontato il dialogo con i tifosi subito dopo la sospensione fornendo una versione identica: «Alcuni tifosi ci hanno detto che non ce l’avevano con i giocatori di colore ma con El Sharaawy, colpevole di aver rilasciato un’intervista qualche giorno prima che canzonava la Pro Patria». 

Infine hanno testimoniato gli operanti Santoro, Ponti e Lazzati della Polizia di Stato che erano in servizio quel giorno allo stadio. I tre hanno raccontato come sono giunti all’identificazione dei sei tifosi, tramite le immagini delle telecamere dello stadio e i filmati girati all’uscita dei tifosi del settore incriminato, incrociando i dati con le dichiarazioni del primo tifoso fermato e con le infromazioni investigative raccolte. La prossima udienza si svolgerà il 23 aprile prossimo quando, oltre a Muntari ed El Sharaawy, verranno ascoltati anche i testi della difesa.

Tutti gli articoli sulla vicenda

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 20 Marzo 2013
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Calciatori in tribunale 4 di 15

Video

Cori razzisti. Boateng in tribunale: “Insultato perchè ho la pelle scura” 1 di 1

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.