Filosofarti, questa sera la lezione di Moni Ovadia

La lezione magistrale dell'attore-autore teatrale è l'evento di punta di lunedì 4 marzo alle 21: una riflessione su "l'altro e il suo ingombro"

A Filosofarti arriva Moni Ovadia: dopo il grande successo della lezione magistrale di Philippe Daverio, che ha portato alle Arti centinaia di persone, dopo gli eventi di domenica (tra cui l’inaugurazione della mostra ITAca al Sestante), questa sera il teatro di via Don Minzoni ospita invece il grande attore e autore milanese, interprete della tradizione ebraica in bilico tra Est e Ovest.
Il programma di lunedì 4 marzo si è aperto questa mattina alle 9 e alle 11 al teatro delle Arti uno spettacolo di danza e musica a cura di Massimiliano Volpini e Cinzia Puricelli di Proscaenium – Progetto Danza, “Drosselmeyer e la storia dello schiaccianoci”, dall’opera di Chaikowskij.
Alle 10,30 Filosofarti si è spostata invece al teatro Manzoni di via Calatafimi, spettacolo teatrale e dibattito per studenti e docenti dei bienni superiori del territorio con Quelli di Grock e “Quasi perfetta”, inserito nel progetto Miur sull’alimentazione e disturbi connessi. Ingresso a 6 euro su prenotazione.

Alle 21 l’appuntamento di punta della giornata: al teatro delle Arti di Gallarate la lezione magistrale di Moni Ovadia. Il drammaturgo di origine ebraica, nel parlare di “L’altro e il suo ingombro”, al centro anche della Lectio magistralis per una laurea ad honorem ricevuta dall’Università di Pavia, intende affrontare il tema del razzismo nelle sue forme anche più subdole ma presenti nella cultura contemporanea. La sua attività anche musicale lo ha portato infatti anche a interfacciare le sonorità Yiddish con quelle balcaniche e Rom, approfondendo il tema delle relazioni fra popoli. «Per noi l’altro è sempre ingombrante – afferma Ovadia – basta assistere a una qualsiasi riunione di condominio. Ma oggi il più ingombrante di tutti è l’immigrato perché porta una cultura diversa». Il drammaturgo, attore, musicista, studioso e divulgatore della cultura yiddish, fa anche provocatoriamente appello «alla coerenza di questo Paese ricco di buoni sentimenti», ritenendo che il razzismo sia una brutta piaga dalla quale l’Italia non è esente.

Filosofarti, promosso dal Centro Culturale del Teatro delle Arti di Gallarate, si avvale di collaborazioni importanti, tra cui quella del Comune di Gallarate, della Provincia di Varese, del Miur nella sua espressione provinciale dell’ufficio scolastico territoriale, dell’Università dell’Insubria nell’ambito del progetto “Giovani Pensatori” e dell’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano. Da quest’anno, inoltre, la Società filosofica italiana, sezione varesina, ha assunto il progetto nell’ambito delle manifestazioni nazionali della Società stessa e la Fondazione Cariplo l’ha selezionato fra quelli meritevoli di attenzione sul piano regionale.
Al sito www.filosofarti.it, oltre a consultare il programma, sarà possibile trovare tutti gli aggiornamenti e la storia del festival.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Marzo 2013
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