Uno spettacolo da “meraviglie”. Da Torino arrivano i Sonics

Acrobazie, costumi, scenografie e colori per uno spettacolo che farà vivere allo spettatore nuove emozioni. L'appuntamento è per sabato 13 aprile, all'Apollonio

Uno spettacolo da meraviglie. Quelle che fanno sognare, entrare in un mondo “parallelo” in cui tutto è possibile. Dove la gravità non esiste e dove il corpo umano sembra raggiungere sfide impossibili. Sabato 13 aprile, al Teatro Apollonio arriva la compagnia di Torino "Sonics" che per un’ora e mezzo vi terrà incollati con il naso all’insù. Ginnaste e ginnasti sono i protagonisti di un vero e proprio spettacolo fatto di costumi, luci e colori ma soprattutto di grandi acrobazie e, forse, magie. A raccontarci la storia della longeva compagnia torinese e della nascita di questo spettacolo teatrale è Alessandro Pietrolini, ideatore di questa “Meraviglia”.

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La “Meraviglia” sul palco dell’Apollonio 4 di 9

Alessandro, come racconteresti ai lettori il tuo spettacolo?
«Il titolo non è dato a caso perché è proprio la sensazione di meraviglia che si vuole dare allo spettatore. Non c’è una drammaturgia ma è un percorso visuale in cui viene coinvolto lo spettatore. Ci sono tanti quadri visuali, si parte da una sfera dalla quale si evolvono scene, cambia la scenografia, la struttura dello spettacolo. Un percorso di un’ora e venti in cui ci si po’ meravigliare»

Come nasce lo spettacolo e qual è il percorso della vostra compagnia?
«La compagnia è nata nel 2001 a Torino mentre a Rivoli abbiamo la nostra sede creativa. Nel corso degli anni siamo cresciuti e abbiamo sviluppato i progetti. La prima volta che abbiamo portato questo tipo di arte è stata la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Torino. Abbiamo poi costruito un vero e proprio spettacolo teatrale ma non è stato facile. All’inizio non sapevamo “che pesci pigliare” e come presentare questo tipo di spettacolo. Poi grazie alla curiosità della gente e alla qualità dello spettacolo siamo cresciuti sempre di più».

Come si porta uno spettacolo fatto di acrobazie e altezze in un teatro?
«Siamo riusciti a portare la spettacolarità in un contesto molto chiuso e abbiamo personalizzato lo spettacolo e continuiamo a farlo. Ogni giorno è sperimentazione e scoperta, anche le reazioni del pubblico sono importanti e ci permettono di migliorarci sempre di più»

Quale preparazione c’è dietro uno spettacolo di questo tipo?
«Alla base c’è una preparazione atletica. Sul palco ci sono 4 ginnasti e 4 ginnaste che arrivano dalla ginnastica artistica o ritmica e hanno dai 22 ai 38 anni. Lo spettacolo infatti, richiede una preparazione atletica importante e tanto allenamento. Noi ci alleniamo almeno 3 ore al giorno e quando siamo in tournèe cerchiamo sempre uno spazio nel pomeriggio in cui farlo».

Per quanto riguarda il resto, costumi, scenografia…
«Tutto quello che vedi in scena è fatto da noi, costumi e scenografia compresa. Fin dall’inizio abbiamo fatto in modo che tutto fosse costruito e creato da noi. Ci sono dei ruoli (ai costumi Ileana Prudente e Irene Chiarle) ma ognuno fa il suo. Mentre ti parlo ho davanti una persona che dipinge un fiore, una persona che sistema i costumi e l’altra che pensa alle prove da fare per lo spettacolo»

Un invito ai varesini…
«È la prima volta che passiamo in città e speriamo nella risposta nel pubblico come è successo fino ad ora. Siamo certi che quello che vedranno in teatro è uno spettacolo adatto ai nonni e ai bambini e coinvolge lo spettatore a 360°. Si entra nel mondo delle meraviglie e per più di un’ora tutto il resto resta fouri»

PER I BIGLIETTI rivolgersi alla Biglietteria dell’Apollonio


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Marzo 2013
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