“Varesotto terra di fantasmi”, ecco i loro cacciatori

Partono all’imbrunire con strumenti per rilevare i campi elettromagnetici anomali: la storia di due Ghostbusters di casa nostra. Le presenze? “A Orino e Gavirate”

fantasma moncalieriPremessa generale: i fantasmi non esistono. Ma esiste chi li cerca. Rumori, strane figure, luminescenze notturne. Presenze (dicono, ndr) su cui Angelo Stamaglia e il suo compagno d’avventure spettrali Luca Boscolo, indagano. E lo fanno da alcuni anni partendo da luoghi oggetto di fatti di cronaca, ma soprattutto al centro di leggende popolari. Figure fotografate la notte spesso fra i merli di castelli e secolari piante nel cuore dei boschi, anche della provincia di Varese. 
Fantasia e suggestione la fanno da padrona in questo argomento dai contorni scivolosissimi. Tuttavia domenica prossima all’interno della chiesa sconsacrata di San Carlo a Grantola si parlerà proprio di questo argomento, e verranno proiettati alcuni video che questi due appassionati di “paranormal activity” hanno girato. Angelo, 35 anni, laurea in archeologia, ci parla dei ferri del mestiere di questa passione crepuscolare: fotocamere all’infrarosso, rilevatori di campi elettromagnetici “k2”, registratori “Evp”. Ma per vedere cosa? «Ci è capitato di fotografare figure umane, figure di bambini o di anziani in diversi luoghi – spiega Angelo – . Noi partiamo da testi realizzati sulla base di leggende e storie popolari scritti per lo più da storici locali o da antropologi. Ci basiamo quindi non sul caso, ma su storie raccolte la cui veridicità, ovviamente essendo spesso rintracciabili nella notte dei tempi, è del tutto da verificare».
A quel punto cosa fate? «Prendiamo i nostri strumenti, che permettono di percepire se vi sono delle fluttuazioni di capo elettromagnetico, e cerchiamo. Vi sono luoghi in cui queste fluttuazioni sono presenti anche con valori in gauss (unità che misura la densità di flusso magnetico ndr) di gran lunga superiori alla norma. Noi non sappiamo cosa questo rappresenti, ma ci limitiamo a misurarne i valori, a scattare foto, o a realizzare filmati e registrazioni, per poi visionarli e studiarli».
Ma cosa vedono questi due cercatori di fantasmi? «Abbiamofantasma moncalieri realizzato diverse foto alla Rocca di Moncalieri, in Piemonte, luogo citato in numerose leggende che riguardano fantasmi e presenze – spiega Angelo – Qui abbiamo realizzato diversi scatti notturni in cui si notano, alle finestre, alcune figure che paiono avere sembianze umane».
E’ difficile, anche dall’osservazione degli scatti che ci vengono inviati, e che proponiamo, vedere qualcosa. Ma questo è, dice l’appassionato di fantasmi, quello che si scorge: “Figure simili ad un bambino col capo reclinato che osserva (foto in alto a sinistra)” oppure “una figura alla finestra, sulla sinistra. Parrebbe un uomo anziano. Questa è stata scattata all’infrarosso, in piena notte (nella foto qui a destra)”.
Sarà, ma è molto difficile credere che dietro alle finestre vi sia realmente qualcosa di simile ad una figura umana. Così come il terzo scatto proposto, legato alla “foto di un Orb (in basso), ovvero un globo luminoso a mezz’aria, che secondo alcune teorie è il punto a partire dal quale si sviluppa una potenziale apparizione completa, qualora vi siano le condizioni perché essa si verifichi”.
Più interessanti delle foto, in realtà, paiono le storie alla base delle sortite notturne, come quelle dei paesi della Valcuvia. Come ad Orino, dove si narra che in epoca medievale sia stato commesso un duplice omicidio alla Rocca, fortilizio nel cuore del bosco e che sovrasta un poggio da cui era possibile dominare le vie di accesso dalla Svizzera: qui le fantasma moncalieripresenze di Francesco e Ada, (frutto dell’omonima leggenda) sarebbero alla base di un video realizzato nel maggio 2012 nei pressi del “Castagno Grande”: «Un campo elettromagnetico che superava i 20 milligauss» (e di cui proponiamo il video allegato a questo articolo).
Fantasmi, credenze, dicerie che si intrecciano a storie che risalgono a fatti realmente accaduti, come la presenza in queste terre degli ariani e della loro cacciata: «Uno di questi, un negromante, venne ucciso e seppellito dalle truppe di Sant’Ambrogio sotto la Pietra Nera, a poca distanza dalla Rocca: si tratta di un masso erratico dove alcune leggende parlano di un grosso animale di colore scuro, che si fa vivo di tanto in tanto. Abbiamo fatto rilevamenti sul posto, ma non abbiamo riscontrato nulla di anomalo».
Altro punto di osservazione nella vicina Gavirate, dove nei pressi del Lazzaretto, dove nel XVI secolo venivano portati gli appestati: «Anche qui abbiamo rilevato variazioni di campo elettromagnetico importanti, soprattutto all’imbrunire e nelle giornate di nebbia».
Paura? «No, non abbiamo paura. Ci limitiamo a rilevare presenze: non sappiamo cosa siano di preciso, ma ci sono».

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Pubblicato il 21 Marzo 2013
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