Associazioni e Comune, un progetto da 300mila euro per i quartieri

Orti sociali, recupero di campi da gioco e spazi di ritrovo, mediazione nei palazzi popolari, Gruppi d'Acquisto Solidale: le iniziative nel progetto premiato da Fondazione Cariplo e rivolto ad Arnate, Madonna in Campagna e Sciarè

Orti sociali ad Arnate e Madonna in Campagna, mediatori nelle case popolari, recupero di campi e spazi sociali ad Arnate e Sciarè (oggi semi-abbandonati), momenti di ritrovo per gli abitanti dei rioni, camminate nei rioni e Gruppi d’Acquisto Solidali. Tanti progetti da far partire nei prossimi mesi dentro ad un unico, più ampio progetto di coesione sociale che toccherà tre quartieri periferici della città di Gallarate, che coinvolgerà diverse associazioni e avrà a disposizione anche un bel po’ di risorse economiche, oltre 300mila euro. I soldi vengono in gran parte da Fondazione Cariplo, che si aggiungeranno a quelli che saranno investiti dal Comune e dalle associazioni: il progetto riguarderà i quartieri di Madonna in Campagna, Arnate e Sciarè, rioni di periferia confinanti tra loro  – come era richiesto dal bando di Fondazione Cariplo – e caratterizzati da una grande varietà sociale (nella foto sopra: via Perugia, estremo confine di Madonna in Campagna tra case popolari e villette). Le iniziali dei tre rioni entrano anche nel nome del progetto – “Critical MASs”: «La massa critica da cui partiremo per futuri interventi», dicono i promotori del progetto. Ma anche la capacità dei cittadini di mobilitarsi spontaneamente e, grazie alla loro “massa critica”, essere in grado di attivare e promuovere percorsi e sviluppi sociali inattesi e significativi per i quartieri.

Al progetto le associazioni (e, indirettamente, il Comune) lavorano da quasi un anno, con riunioni e documenti preparatori che hanno convinto Fondazione Cariplo. Capofila del progetto è la Fondazione Exodus, attivissima da anni a Gallarate, mentre gli altri promotori sono l’Auser, l’Associazione Italiana Sviluppo Locale Aislo, l’associazione Yad Fi Yad (promossa da donne d’origine straniera), l’associazione L’Albero, le Cooperative sociali Officina di Ferno e 4Exodus, nata a Gallarate come “braccio operativo” di Exodus. A questo si aggiungono tantissime altre realtà locali, da quelle più conosciute (come le tre parrocchie o il Palio Rama di Pomm) a quelle più “settoriali”, dalle scuole a realtà recentissime come il G-Team, la squadra di football americano gallaratese. «Il progetto punta a coinvolgere la popolazione dei quartieri: anziani, giovani, genitori e famiglie, cittadini stranieri, persone in difficoltà», spiega Sandro Massi, dello studio Quinonprofit che ha coordinato la presentazione del progetto a Fondazione Cariplo. «I rioni su cui intervenire prioritariamente sono stati individuati attraverso analisi preliminari coi soggetti attivi nel progetto. Poi si sono messi a punto tre assi principali per lavorare sui legami: tra persone, con gli spazi, tra organizzazioni» (nella foto a sinistra: le aree nuove di Sciarè).

Quali sono le iniziative previste? Partiamo da quelle di cui ci si aspetta l’avvio entro l’estate: un servizio di telefonia attiva che fa capo ad Auser, i laboratori di NaturArt per i ragazzi, l’avvio di tre Gruppi d’Acquisto Solidale di quartiere curati da Aislo (che ha già incoraggiato la nascita del primo gas gallaratese, Gaspensa). «Entro maggio sarà attiva anche la sede Auser di via Allende», spiegano Rino Campioni e Mimma Praticò di Auser: lo spazio sarà messo a disposizione come punto sociale per Madonna in Campagna, anche per altre realtà. Sarà avviata da subito anche la mediazione nelle case popolari, curata da Exodus, «a partire dalle persone che conosciamo all’interno delle case popolari, ex utenti e volontari» spiega Roberto Sartori, referente di Exodus a Gallarate. «A Madonna in Campagna per esempio abbiamo un consistente gruppo di volontari per pranzo Natale e Pasqua. In altre aree useremo comunicazioni porta a porta, ma c’è anche l’idea di usare una unità mobile, un camper che può andare nei quartieri a raccogliere le esigenze» .

Più a lungo termine sono i progetti di nuovi luoghi di socialità da riscoprire o da ricreare. “Verde Salvia” è per esempio il nome del progetto di orti sociali: il Comune ha messo a disposizione due terreni per un totale di mille metri quadri ad Arnate e Madonna in Campagna, dove saranno creati da Naturcoop 60 orti da trenta metri quadri. Exodus – insieme all’Assessorato alla Partecipazione del Comune – cureranno le regole di gestione, anche per garantire che il nuovo spazio sia realmente luogo d’incontro sociale. Nell’ambito del progetto, saranno recuperati come spazi di quartiere il campo di via Vigorelli (per opera della parrocchia San Paolo di Sciarè) e il campo di via Forze Armate, tra Arnate e Madonna in Campagna, oggi sottoutilizzato. Le esperienze di nuovo riutilizzo avranno come referenti anche realtà che già oggi funzionano, magari su piccola scala, come il Centro Ricreativo La Cava e il giardinetto “Padre Pio” a Madonna in Campagna. A Sciarè le attività del progetto contribuiranno ad animare come luogo sociale lo spazio comunale “Young World” in via Olona (nella foto), che si sta attivando progressivamente. È da notare che in particolare Madonna in Campagna e Sciarè, pur avendo già alcuni punti “forti” nella vita quotidiana, non hanno veri e propri centri storici e anche questo ha guidato la scelta fatta per il progetto. Il meccanismo di verifica costante nel tempo (a 12, 24, 36 mesi) previsto da Cariplo aiuterà ad attivare progressivamente le singole iniziative.

Il progetto sui quartieri è finanziato soprattutto da Fondazione Cariplo (270mila euro) e dalle tante associazioni coinvolte (che investono 120mila euro, anche con risorse ricavate da altri bandi). Il Comune partecipa con 27mila euro e mettendo a disposizione le aree verdi. «Questo progetto – sottolinea il sindaco Edoardo Guenzani – è la dimostrazione di un’attenzione ai quartieri, partendo dalla socialità». Sul versante comunale, il lavoro è stato coordinato in particolare dagli assessorati all’urbanistica (Angelo Senaldi), ai servizi sociali (Margherita Silvestrini, alla partecipazione ed ecologia (Cinzia Colombo). «Le richieste del bando – spiega Cinzia Colombo – hanno circoscritto il progetto, sperimentale, a tre quartieri ma ovviamente l’auspicio è quello di poter estendere l’iniziativa anche altrove. Intanto va sottolineata la volontà di raggiungere l’intera cittadinanza residente in loco, non solo singole fasce economiche o d’età». L’idea è che – una volta “lanciato” con i contributi Cariplo – il lavoro delle associazioni e dei gruppi informali nei quartieri prosegua anche in futuro autonomamente, sperando anche in altri bandi che consentano di avviare la stessa sperimentazione in altri quartieri. Parti storiche e vive della città di Gallarate, come di ogni altra città che vive e si trasforma nel tempo, con i suoi abitanti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Aprile 2013
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