Dopo la festa di Ardito Borgo, l’Anpi chiede un Consiglio Comunale Aperto
Nel fine settimana l'intervento della polizia ad una festa organizzata dall'associaizone di destra, a cui erano presenti anche alcuni naziskin. L'Anpi: "Serve una risposta culturale, partendo anche dalle scuole"
Dopo la festa organizzata a Samarate da Ardito Borgo e l’intervento – amministrativo – della polizia (che sta vigilando su ritrovi di destra che raccolgono anche naziskin), la sezione Anpi della cittadina chiede a Samarate una risposta anche culturale e un consiglio comunale aperto.
«Negli ultimi mesi – scrive la sezione Anpi samaratese – in Italia abbiamo assistito a un crescendo di iniziative neofasciste, da quelle più squallide a quelle più “forti” e davvero insopportabili: dall’invasione di alcuni licei romani, alle manifestazioni di violenza, dall’infausta idea di dedicare un sacrario a Rodolfo Graziani, comandante delle forze armate della RSI, a quella del tentativo di ricollocare a Brescia, nei pressi di piazza della Loggia, una statua di netto aspetto e significato fascisti. Colpisce il fatto che l’esposizione di simboli fascisti e le manifestazioni aperte di fascismo e nazismo lascino indifferente tanta parte dei cittadini, che non ne considera la gravità e la pericolosità, e trovino un clima troppo tiepido anche nelle Istituzioni che dovrebbero garantire il rispetto della Costituzione».
Per rispondere a questa scarsa consapevolezza, l’Associaizone Nazionle Partigiani d’Italia chiede «non soltanto [di] isolare i fautori di istanze e comportamenti violenti e razzisti e applicare le leggi in vigore e le disposizioni costituzionali di divieto di ricostituzione del disciolto partito fascista», ma di avviare una risposta culturale «di rispetto della Costituzione italiana, di tutela dei diritti di cittadinanza e di ricostruzione di una cultura della legalità, anzitutto a partire dalla scuola, un luogo dove educare i giovani alla cultura della democrazia, ad una seria formazione antifascista e dei fondamenti della Carta Costituzionale». Ed è per questo che l’Anpi chiede «un consiglio comunale aperto da farsi nelle scuole», ricordando anche la delibera contro le intolleranze e il neofascismo approvata dal Consiglio a inizio aprile.
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