Elcon, si attende la conferenza dei servizi e i comitati si preparano

Si avvicina il momento in cui la Regione dovrà convocare la conferenza dei servizi per decidere cosa fare della proposta di impianto di trattamento rifiuti chimici all'interno del polo chimico di Castellanza

Il momento della verità per Elcon e il polo chimico si avvicina e i comitati di cittadini affilano le armi (della dialettica, ndr) per riportare l’attenzione sulla possibilità che l’impianto di smaltimento rifiuti chimici possa sorgere all’interno dell’area chimica-industriale che si affaccia sul Sempione, a pochi metri dalle case dei cittadini. Per Valle Olona Respira e Assemblea Popolare No Elcon quello che si vuole realizzare è un inceneritore mascherato, le amministrazioni locali compresa quella di Castellanza hanno espresso tutte il loro parere contrario, i partiti di opposizione proseguono nella loro azione di pungolo nei confronti del sindaco Farisoglio e, in particolare, del vice-sindaco Galli della Lega Nord. Ma entro un paio di mesi arriverà il momento della verità per tutti, Elcon compresa.

La conferenza dei servizi dovrebbe essere convocata entro giugno dal momento che sono state presentate tutte le osservazioni da parte degli enti interessati. Queste verranno valutate in sede di conferenza ma sarà poi la Regione a decidere. Sia il comitato Valle Olona Respira che il Partito Democratico di Castellanza chiedono che i consiglieri regionali eletti nel territorio e, in particolare, il presidente Maroni e Ambrosoli facciano sentire la loro voce contro questo tipo di insediamento. Il comitato ha diffuso un nuovo volantino che sottolinea alcuni dati su ciò che entrerà e ciò che uscirà dall’impianto.

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COSA ENTRA – 175 mila tonnellate all’anno di rifiuti industriali (soprattutto di derivazione chimico-farmaceutica), la maggior parte dei quali pericolosi. Elcon prevede di “trattare” 500 tonnellate di rifiuti al giorno, appartenenti a ben 250 tipologie diverse, che nell’impianto sarebbero tutti miscelati insieme. Oltre 30 camion al giorno, in entrata e in uscita, contenenti i suddetti rifiuti e altre sostanze pericolose necessarie al processo di trattamento (i camion passerebbero all’interno dei centri abitati, in pieno contrasto con il principio di precauzione ambientale e aumenterebbero la già elevata congestione delle strade, oltre che l’inquinamento
atmosferico). Ai 30 camion in entrata vanno poi sommati altrettanti mezzi in uscita, con i rifiuti che l’impianto stesso produce. 250 mila metri cubi all’anno di acqua che sarebbe presa
dai pozzi barriera interni al polo chimico.

COSA ESCE – L’impianto rilascerebbe in atmosfera sostanze pericolose per la nostra salute, quali: polveri, benzene, ossidi di azoto, NOX, SOX, HCL, CO, COT, HF, ammoniaca, metalli pesanti, diossine e furani. Senza dimenticare i PM2,5, non controllati dal sistema di misura delle emissioni. E ancora vapore acqueo (pari al 75 % dell’acqua presa dai pozzi barriera)
contenente quegli inquinanti che Elcon non elimina, anzi “ricicla”, immettendoli
nella nostra aria: arsenico, formaldeide, ferro. L’impianto, inoltre, produrrebbe 150 mila metri cubi all’anno di acqua inquinata, che  verrà inviata al depuratore di Olgiate Olona e, da lì, al fiume Olona. Il carico  inquinante sversato indebolirà la potenzialità di un servizio di pubblica utilità che,  già oggi, risulta in condizioni di criticità e peggiorerebbe, di conseguenza, la
situazione del fiume. 10.731 tonnellate all’anno di sali e fanghi, derivanti dal processo di
trattamento: nient’altro che altri rifiuti che saranno poi convogliati ad ulteriori
impianti di smaltimento.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Maggio 2013
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