Ere e Sakota scatenati: la Cimberio vola con le sue ali
Varese rispetta il fattore campo e batte di nuovo Venezia in un match equilibrato (81-72). Serata poco brillante per Dunston, ci pensano il capitano e il lungo tiratore. Serie sul 2-0, martedì si gioca in laguna
Uno dei segreti (di Pulcinella) che hanno portato la Cimberio a vincere la stagione regolare di Serie A è stata la capacità dei biancorossi di saper trovare, partita dopo partita, qualche uomo in grado di fare la differenza sul campo rispetto agli avversari. Ed è proprio in questo modo che Varese fa suo anche il secondo match (81-72 il finale), pur rimasto a lungo in bilico nel punteggio. Se infatti questa volta Dunston si elide con Szewczyk, Green (al di là degli 8 assist) incide solo a tratti e De Nicolao fallisce l’appuntamento, sono Sakota (foto di S. Raso) ed Ere a caricarsi la squadra sulle spalle e a spingerla sul 2-0 nella serie. Il migliore, secondo noi, è il lungo tiratore di origine serba: 11 punti nell’ultimo periodo, la difesa che condanna Diawara allo sfondamento nel momento chiave, la puntualità per ricevere e segnare un pallone decisivo nel finale. Però il capitano è al suo fianco, per come si è scatenato nel secondo tempo: ha sofferto a lungo Diawara ma ha “sentito” di dover dare una svolta alla gara, soprattutto quando Venezia per la prima volta in due partite aveva costruito un vantaggio (45-49). Vitucci ha insomma distribuito con sapienza le proprie carte e i suoi giocatori hanno mostrato di saperle giocare nel modo giusto, anche in una serata dove il basket spettacolo ha spesso lasciato spazio a quello da playoff, fatto di contatti anche pesanti (42% da 2 Cimberio, 39% Umana) e faccia a faccia tutt’altro che teneri.
Il fattore Masnago quindi ha fatto il suo dovere, ma ora i biancorossi dovranno ricordarsi che in laguna non troveranno tappeti scarlatti sulla propria squadra. Venezia si è arresa due volte ma senza crollare e in un palasport piccolo e bollente come il “Taliercio” è pronta a vendicarsi. Ovvio che l’inerzia della serie adesso è varesina mentre la pressione è sulle spalle degli orogranata. Ma il gatto, quello caro a Trapattoni, non è ancora nel sacco: martedì ci sarà da sudare.
COLPO D’OCCHIO – Sole caldo fuori, ma dentro al PalaWhirlpool la temperatura è bollente. L’orario pomeridiano non impedisce ai 4mila di Masnago di sostenere la Cimberio anche in gara 2, dopo il netto successo del venerdì sera. La macchia rossa avvolge a 360° il parquet, il nuovo inno comincia a entrare nelle orecchie mentre nella gabbia arriva un drappello rumoroso di ultras ospiti.
PALLA A DUE – Tocca a Talts rimanere in borghese tra gli uomini a disposizione di Vitucci, che quindi concede nuova fiducia a Rush oltre che a Ivanov, il cui esordio nei playoff era comunque prevedibile. Quintetto solito per i due allenatori, con sfida da scintille tra Ere e Diawara.
LA PARTITA – Il primo quarto pare preludio a una fuga per la vittoria della Cimberio, che comincia bene (6-2, Magro con 3 falli) e prosegue meglio perché Adrian Banks infila 8 punti in un amen e porta Varese fin sul 19-8. Il finale del primo periodo non cambia di molto il divario; al 30′ è 25-11.
Un trend che prosegue, per qualche minuto, anche nel secondo quarto (30-18 al 14′). Poi però ai biancorossi capita qualcosa in fase d’attacco: Dunston non è il solito punto di riferimento, Green alterna lucidità ed errori e così Venezia ne approfitta, scappando rapida nella metà campo di casa e punendo una Varese un po’ lenta a schierarsi. Rosselli vive il suo miglior momento, Young lo imita e a pochi secondi dalla sirena è proprio quest’ultimo a segnare il 39-39 e certificare un passaggio a vuoto della Cimberio, con 28 punti subiti in 10′.
Si ricomincia e la gara si rimette punto a punto: Venezia spreme il suo momento migliore, anche se il primo sorpasso vero (tripla di Marconato, canestro di Young, 45-49) rimarrà l’unico o quasi. A girare subito l’inerzia è Ere, quasi nullo in attacco per due periodi e poi scatenato nel duello con Diawara. Un canestro di Polonara e una tripla di Sakota servono a dare il minimo vantaggio (58-55) con cui Varese può affacciarsi al quarto conclusivo.
IL FINALE – La Reyer sa di doversi giocare tutte le carte nell’ultimo quarto ma i jolly sono tra le mani di Sakota: due triple in pochi istanti spingono Varese al +6 al 34′. Green allunga ancora un pizzico ma un passaggio a vuoto di De Nicolao permette a Clark di riportare i suoi a -2. Il solito Ere replica dall’arco (foto) e subito dopo Marconato fa il disastro: fallo in attacco, protesta e tecnico (il secondo) che è pure il quinto fallo. Qui però Green ha il torto di non chiuderla: prima serve un passaggio illogico a Ivanov, poi sfonda su Clark e a 3′ dalla fine Diawara segna il 73-70. Quando poi Dunston sbaglia da vicino, le certezze di Varese paiono vacillare ma a risolvere è ancora Sakota, a segno da vicino su imbeccata proprio di Bryant. Venezia barcolla, Dusan (che guadagna uno sfondamento sull’entrata di Diawara) la colpisce ancora e così la Reyer può solo sparacchiare a salve da fuori. L’ideale, perché Varese a rimbalzo c’è sempre e con i liberi arrotonda sino all’81-72 conclusivo. Si va in laguna sul 2-0: fino a qui il percorso è quello che ci si era prefissi, non c’è che dire.
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