Firenze/Bologna a piedi: la “strade degli dei” vista da Edoardo
In tre ci hanno inviato il diario di viaggio dell'avventura del Cai Varese, a piedi da Bologna a Firenze. Ecco il racconto di Edoardo
Si è brillantemente concluso la sera del 1 maggio, con il rientro a Varese, l’impegno di portare a termine da parte di un gruppo di escursionisti del Cai Varese la "Via degli Dei" sugli antichi sentieri di collegamento fra Firenze e Roma. Cammino iniziato il giorno 28 Aprile.
Dai componenti della "spedizione" riceviamo:
… "scusi …per salire al Monte Adone ?"
" Ah! Ma allora voi state percorrendo la via degli Dei Hard!"
Fu così che scoprimmo che l’itinerario suggerito e puntualmente documentato dalla nostra guida di riferimento, è quello definito Hard. Pensiamo che l’impegnativo appellativo derivi dalla necessità di differenziare l’itinerario che tocca le principali alture della via, dalle molteplici varianti offerte dal percorso sia in termini di tracciato sia in termini di posti tappa. Certamente di Hard c’e stato il fango frequente ed abbondante su quasi tutto il percorso a causa di un terreno di natura argillosa profondamente ferito dal passaggio di mezzi meccanici a volte comunque indispensabili, come le macchine agricole, ma a volte solamente voluttuari e sotto ogni aspetto dannosi come motocicli o altre simili diavolerie. Tale percorso , certamente impegnativo nella versione in quattro giorni da noi portato a termine , è comunque probabilmente il più bello.
Lo scenario varia dalla completa immersione in faggete o pinete con varianti di colore sempre nuove, a scorci e panorami "da cartolina" sul movimentato e mai uguale Appennino tosco emiliano offerto dal percorrere i numerosi aerei crinali. Un impegno certamente ben ricompensato.
Tratti dell’antico tracciato romano, di recente, riportati alla luce , hanno aggiunto la nota storica a questo bel trekking.
Una sapiente e saggia conduzione sono stati il valore aggiunto di questa bella "piccola impresa".
Degna di nota la presenza di un nutrito qualificato e simpatico "gruppo giovane" che ha dato lustro e freschezza alla compagnia ed aperto uno spiraglio di speranza per un "roseo" avvenire del gruppo escursionistico del Cai Varese.
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