Giro d’Italia al via: a Napoli la prima maglia rosa

Dopo il forfait di Basso restano due i varesini in gruppo: Garzelli e Santaromita. Nibali e Wiggins i principali favoriti, tante le tappe chiave della corsa

Tutto è pronto a Napoli per "la festa di maggio": il Giro d’Italia, con il suo carico di storia, di storie, di fascino e di persone, comincia domani – sabato 4 – all’ombra del Vesuvio e promette di colorare di rosa l’intera penisola con le sue ventuno tappe e i 3.450 chilometri (circa) da percorrere da qui a domenica 26.

SENZA IVAN – Alla festa, ahinoi, manca solo un invitato e cioé Ivan Basso: il varesino, capitano designato della Cannondale, è già tornato nella sua casa di Cassano Magnago per curarsi una stramaledetta cisti che gli impedisce di salire in sella, oltre ad accompagnarlo con dolori e febbre. Una sfortuna totale per un corridore che stava preparando alla solita maniera (quindi con attenzione maniacale anche agli spifferi per evitare raffreddori) una corsa che nelle sue intenzioni doveva segnare la sua rivincita dopo il deludente quarto posto 2012. Ivan invece dovrà rivoluzionare la stagione e non potrà inseguire quel tris – ha vinto nel 2006 e nel 2010 – che è stata merce rara nella storia del Giro.

GARZO E SANTINO – A difendere i colori del Varesotto restano quindi due portacolori, Stefano Garzelli e Ivan Santaromita. Il veterano di Besano, la cui squadra venne sacrificata sull’altare degli sponsor lo scorso anno, è stato ingaggiato dalla combattiva Fantini-Selle Italia e vuole concludere alla grande la sua carriera. Che è sbocciata alla grandissima proprio con la rosa datata 2000 ed è proseguita a suon di vittorie di tappa e di maglie (due: 2009, 2011). Il Garzo alla soglia dei 40 anni cercherà senz’altro l’azione per vincere una frazione e farà da spalla ai tanti giovani interessanti che gareggiano con lui in maglia giallo fluorescente.
L’altro varesino, il 29enne Santaromita, sarà invece uno degli scudieri di Cadel Evans, australiano già iridato e maglia gialla che cerca la rosa per completare una collezione da urlo. In attesa che si scateni la lotta per la classifica però, il "Santino" potrebbe infilarsi in qualche fuga e cercare così il primo successo parziale al Giro, solo sfiorato lo scorso anno. La recente vittoria di tappa al Giro del Trentino gli ha dato convinzione e gli ha fatto capire di poter puntare a fare bene.

I FAVORITI – Peccato per l’assenza di Basso, perché il Giro 2013 mette di fronte tanti grandi nomi come non accadeva dal 2009 (l’anno del centenario). Detto di Evans, il duello principale dovrebbe essere quello tra l’italiano più forte sulle tre settimane, Vincenzo Nibali (Astana) e il re dell’ultimo Tour, il britannico Bradley Wiggins (Sky). I due si sono già annusati al Trentino dove il siciliano ha vinto, ma sulle tre settimane di corsa le carte in tavola cambiano. Poi attenti al campione in carica, il canadese Ryder Hesjedal (Garmin), capace di vincere l’anno scorso con un passo da grande regolarista: in teoria parte un po’ dietro nei pronostici ma non va sottovalutato. Dietro ai due big (e a Evans) c’è poi un drappello di campioni in agguato: l’italiano Michele Scarponi (Lampre: ha vinto a tavolino nel 2011 dopo la squalifica di Contador), lo spagnolo Samuel Sanchez (Euskaltel) che raccoglie il testimone iberico da Purito Rodriguez e l’olandese Robert Gesink (Blanco, la ex Rabobank), sempre a un passo dal podio a Tour e Vuelta. Tra i giovani, attenzione a Carlos Alberto Betancour, possibile maglia bianca per l’Ag2r.

LE TAPPE DECISIVE – La cronosquadre di domenica e le frazioni della prima settimana non incideranno sulla classifica a meno di eventi particolari. Divertente la tappa di venerdì 10 a Pescara ma è il giorno dopo con la cronometro di 55 chilometri tra Gabicce e Saltara a dare una prima svolta alla graduatoria. Primo arrivo in salita martedì 14 in Friuli (Altopiano del Montasio) mentre il successivo omaggio al Vajont non sconvolgerà la situazione. Il fine settimana successivo è da fuochi d’artificio, con tappa di Bardonecchia (sabato 18) e Galibier (domenica 19), poi qualche giorno tranquillo prima del gran finale. Cronoscalata di giovedì (Mori-Polsa), Val Martello di venerdì (con Gavia e Stelvio), Tre Cime di Lavaredo di sabato (con Giau e altri passi). Il finale invece sarà da Riese S. Pio X a Brescia, scelta inusuale e a nostro avviso riduttiva per una grande corsa a tappe come il Giro d’Italia. In questo senso, e con tutto il rispetto per la Leonessa, i paragoni con Tour (Parigi) e Vuelta (Madrid) non possono neppure cominciare: contenti gli organizzatori…

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Pubblicato il 03 Maggio 2013
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