Il liceo artistico “Don Milani” sperimenta la cottura “Raku”

Gli studenti delle classi prime dell'istituto superiore hanno vissuto l’esperienza della tecnica di cottura della ceramica, antico metodo di origine giapponese

Il Liceo Artistico “Don Milani” con sede a Venegono Inferiore, attento al percorso didattico artistico/culturale che si è dato, ancora una volta ha portato all’interno delle proprie mura (anche se è più corretto dire: dentro il proprio confine, in quanto l’iniziativa si è svolta all’esterno dell’edificio) un modo tecnico/espressivo diverso di fare didattica. Cosa è avvenuto? È avvenuto che il giorno 18 maggio gli studenti delle classi prime Liceo Artistico hanno vissuto l’esperienza della tecnica RAKU di cottura della ceramica: antico metodo di origine giapponese. Perché? Perché è un’esperienza suggestiva nel suo genere realizzativo. Perché permette di comprendere cosa vuol dire lavorare con la terra, vedere come nasce il proprio pezzo partendo dall’idea grafica, poterlo modellare, sentirlo tra le mani, decorarlo e infine vederlo terminato: cotto! Ma la differenza sta proprio qui: nella seconda cottura.

Una cottura inusuale nel suo genere, dove si capisce e si comprende anche la storia dell’uomo fin dalle sue origini. Si capisce come i quattro elementi naturali si rincorrono e si intrecciano, nel loro essere fondamentali, per il risultato finale di questa particolare tecnica di cottura. La terra, deve essere un’argilla adeguata che si presta a reggere le alte temperature; l’acqua che permette di plasmarne la forma; l’aria importante nel processo dell’essiccazione, ma ancor di più durante la cottura Raku interviene in modo determinante nel procedimento di riduzione (termine tecnico che consiste nel togliere “violentemente” l’ossigeno) e ne caratterizza l’effetto. Infine, il momento più suggestivo: il fuoco. Fuoco e calore, quasi due sinonimi ma nella cottura Raku, hanno due funzioni diverse. Il calore iniziale è il calore del forno, lento nella prima cottura violento nella seconda, mentre il fuoco, momento emozionante, esalta la cottura e diviene l’elemento sublime che rimane nella memoria. Ogni pezzo è unico perché unica è la procedura e imprevedibile l’esito. Può soddisfare le aspettative, può lasciare perplessi dal risultato ottenuto, ma di fatto, resta esclusivo e meraviglioso. Durante la mattinata più volte è stato sottolineato come l’esito finale soddisfacente dipenda solo e unicamente dal fuoco, mentre tutto il resto è solo la conseguenza di chi ha realizzato il pezzo.

Ecco cosa è entrato nel nostro Istituto: è entrato un aspetto didattico inaspettato. Come è stato organizzato?
L’iniziativa è partita dalla Prof.ssa Maria Rosa Spreafico, docente di Discipline Plastiche e Scultoree del “Don Milani”, e ha preso corpo attraverso la collaborazione del Prof. Salvatore Cannizzaro, docente del Liceo Artistico Candiani di Busto Arsizio, invitato come esperto esterno, grazie anche alla disponibilità del Dirigente Scolastico Dott. Andrea Monteduro, che ha concesso tutta l’attrezzatura necessaria. La presenza del collega ha fatto si che tutto sia stato affrontato in piena sicurezza. Tutto è stato sostenuto dal nostro Dirigente Scolastico D.ssa Adriana Battaglia.

I lavori cotti con la tecnica Raku sono stati il risultato finale di un percorso didattico partito all’interno delle mura dell’aula e concluso all’esterno. A fare da contorno il bellissimo parco che fiancheggia l’Istituto È ormai il terzo anno che nel mese di maggio si propone questa iniziativa ai nostri studenti e ci si augura che questa proposta possa ripetersi anche negli anni futuri. È stata una piccola iniziativa, se rapportata alla mostra "pierocicolihistoriae", che proprio il giorno 18 maggio ha chiuso le porte, o agli incontri tenuti dall’artista Piero Cicoli tra le nostre mura, ma anch’essa è stata un’opportunità, o almeno una curiosità consegnata, come stimolo aggiunto ai nostri studenti. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Maggio 2013
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