“La gente di Venegono deve tornare a parlarsi”
Intervista al candidato sindaco della “Lista civica per Venegono”, Bruno Zoccola, in vista delle elezioni amministrative di fine maggio
«Vorrei che la gente a Venegono tornasse a parlarsi, a costruire progetti e non a guardasi in cagnesco, ci sono troppe fazioni». Bruno Zoccola è il candidato sindaco della “Lista civica per Venegono”, si definisce l’unico vero rappresentante di un movimento civico a queste elezioni amministrative di fine maggio «perché la nostra lista è l’unica che raccoglie personaggio da ogni schieramento politico, per lavorare insieme per il bene del paese».
Zoccola ha 69 anni, ingegnere civile attualmente in pensione, è stato per tre anni responsabile dei lavori di restauro della Scala a Milano. Lavoro per il quale gli è stato conferito l’Ambrogino d’oro; riconoscimento che si è aggiunto al titolo di Cavaliere al merito della Repubblica, avuto nel 1984 per il lavoro svolto in Arabia Saudita, dove è stato per anni presidente della scuola italiana. «Fu una bellissima esperienza – racconta -: quando ho finito la mia esperienza venne l’ambasciatore, vide quanto avevamo fatto e mi ha proposto per il titolo di Cavaliere, di cui sono molto orgoglioso». Tutte le news e i candidati alle elezioni a Venegono Superiore.
In passato ha già avuto esperienza di consigliere comunale nell’area moderata. Cosa l’ha spinta oggi a candidarsi?
«Ho sempre dato e mai preso dalla politica. Mi sono candidato per spirito di servizio, accogliendo la richiesta dei rappresentanti della lista. Non considero sia vera politica quella che si fa a livello di paese, è appartenenza al pensiero, è una passione».
(dopo il video continua l’articolo…)
Cosa caratterizza questa lista?
«Sono venuti anche personaggi di altre liste a chiedere se volevo dare una mano. Ma la mia intenzione era di lavorare solo per una lista veramente civica con personaggi di ogni schieramento. È con questo principio che abbiamo messo insieme la lista che rappresento, composta da persone validissime e competenti».
I programmi sembrano essere tutti uguali, ma cosa contraddistingue il suo?
«Grazie a dio Venegono nel suo insieme non sta male. Nei programmi tutti dicono le stesse cose. Io dico che ci sono due problemi da affrontare: una è l’appartenenza al paese, alla vita sociale; l’altra è a livello tecnico, il rifacimento dei sotto servizi delle strade (le fogne) e l’acquedotto, ma questo vuol dire rifare tutto e ci dovremo confrontare con il patto di stabilità».
Venegono non è grande eppure ci sono sei liste, cinque anni fa sette. Come mai?
«Questo ti fa capire che socialmente la gente non è a posto, non si sente rappresentata da nessuna realtà. Si deve dire basta con queste liste politiche, siamo un paese che dovrebbe avere al massimo tre liste. Questa promiscuità di liste porta comunque ad avere un astio tremendo. Dal mio punto di vista ho già detto che, sia che si vinca, sia che vinca qualcun altro, non si dovrà giocare a buttare giù il sindaco, ma sarà nostro dovere collaborare e cercare di cambiare il clima».
Un sogno per Venegono?
«Il mio sono per vengono è che finisca proprio questo astio tra le fazioni pseudo politiche. La gente di Venegono è bella, si vuole bene, ma si vive troppo in situazioni isolate. Si deve a smetterla di confondere il pensiero politico con la vita del paese».
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