La solidarietà aiuta i “tempi difficili” della sanità
Modello nazionale per cultura scientifica, organizzazione, qualità dell’assistenza e costi di gestione, la sanità lombarda, oggi azzannata essa pure dalla crisi nazionale, sta perdendo colpi su tutti i fronti. Non siamo al Titanic, ma la grande ammiraglia è in avaria con pesanti conseguenze sui servizi erogati ai cittadini.
L’ orgoglio e il vanto dei giorni migliori sono già in soffitta, la nuova realtà è fatta di larghe crepe nella operatività di parecchi reparti, di incredibili riduzioni dei posti letto, di tagli del personale e di acquisti del materiale.
Gli ospedali del nostro territorio non riescono a evitare l’uragano, cercano di tappare le falle, non sempre ci riescono.
A volte scelgono il silenzio quando la chiarezza e l’immediatezza dell’informazione sarebbero doveroso rispetto verso la popolazione e anche stimolo per una maggiore comprensione e addirittura per una collaborazione da parte dei cittadini nell’affrontare le difficoltà della devastante crisi.
Lo Stato e di conseguenza le Regioni non hanno più adeguate risorse finanziarie, non si contano le famiglie direttamente colpite dalla gigantesca disoccupazione: è pura utopia pensare di recuperare almeno in parte gli accettabili livelli di ieri dell’ assistenza sanitaria.
Alla luce di eventi al momento incontrollabili non è fuori luogo, anzi, chiedere solidarietà e comprensione a tutti: la coesione è un fattore anche di riscossa.
Si può invece sollecitare collaborazione concreta a chi oggi è ancora in grado di sostenere sforzi non certo per conseguire lontani faraonici traguardi, ma il raggiungimento di immediati, piccoli e utilissimi obiettivi all’interno delle strutture ospedaliere cittadine.
Meritano particolare riflessione le iniziative del “Circolo della Bontà”: non sono squilli di tromba e tanto meno trombonate, ma efficaci interventi della comunità a favore dei ricoverati e dei loro familiari.
Abbiamo allora nuove situazioni che meritano approfondimento e attenzione, tanto più che Il Circolo della Bontà è una fondazione dei cittadini, nata per l’intuizione di Walter Bergamaschi, oggi direttore generale della sanità lombarda ieri indimenticata guida dei nostri ospedali.
Prevedendo tempi difficili, Bergamaschi aveva indicato in un rinnovato legame di fiducia con Varese la garanzia della difesa e della crescita dell’istituzione ospedaliera.
La garanzia non viene da grandi investimenti, ma dal ritorno alla cultura della solidarietà e dell’amore che può esprimersi anche come somma di tenaci, “piccole”volontà.
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