Mina Welby a Varese per la legge sulla “dolce morte”

E' arrivata, alla vigilia della giornata nazionale per la legge di iniziativa popolare sull'eutanasia insieme a Marco Cappato, consigliere dei radicali e esponente dell'associazione Luca Coscioni

da sinistra: Antonio D'Eramo, Mina Welby, Marco CappatoUna giornata per ricordare, a chi è interessato e a chi potrebbe collaborare semplicemente non facendone ostruzionismo, che esiste una raccolta di firme per la proposta di legge per l’Eutanasia, che verrà presentata se verranno raggiunte le 50mila firme necessarie.
Questo è ciò che la associazione Luca Coscioni, insieme a Uaar e ai Radicali, cioè i promotori di questa legge di iniziativa popolaresul Rifiuto di trattamenti sanitari e Liceità dell’Eutanasia” ha previsto per domani, 23 Maggio, giornata nazionale per questa raccolta firme, iniziata il 15 Marzo e prevista fino al 15 Settembre 2013.

Già nelle scorse settimane i rappresentanti di Varese dell’Associazione Luca Coscioni, del circolo UAAR di Varese e dei Radicali Italiani hanno distribuito moduli nei comuni della provincia e da qui alla fine di Luglio ci saranno diversi banchetti di raccolta firme di cui è possibile avere i dettagli sul sito www.eutanasialegale.it.  Ma quella di domani sarà una giornata speciale: «E’ una giornata dedicata ai comuni, dove abbiamo invitato le persone ad attivare la raccolta. Perchè ci sono comuni che non hanno ancora scaricato i moduli, quelli dove c’è chi boicotta, quelli dove ti fanno un sacco di storie o ignorano questa raccolta firme» spiega Marco Cappato,  consigliere per i Radicali Italiani al comune di Milano e tesoriere dell’associazione “Luca Coscioni”: che dà anche un “consiglio” per la diffusione di questa raccolta firme che rischia di essere soffocata, più che dai contrasti, dal silenzio di politica e istituzioni, su di un argomento che invece nella società civile è molto sentito.

«Per raccogliere le firme servono gli autenticatori: che possono essere i sindaci, il presidente della Provincia, i consiglieri comunali, i consiglieri provinciali, gli assessori comunali e provinciali. E, inoltre, sindaci e presidente della Provincia possono nominare incaricati tutti i loro dipendenti. Insomma: potenzialmente gli autenticatori sono un esercito: solo a Varese sono migliaia. Basta che scarichino il modulo dal sito, firmino, raccolgano le firme dei loro famigliari, e moltiplicheremmo le firme gia raccolte, che sono circa 20mila finora».

La legge mette insieme due argomenti diversi, il testamento biologico e l’eutanasia: «Per quanto riguarda il testamento biologico il tentativo è quello di ostacolare la brutta legge ferma, per fortuna, al Senato, una legge che oppone altro alla libertà di scelta della persona; il diritto costituzionale a non essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la nostra volontà è costantemente violato e sentiamo necessario opporre a una visione politica e clericale, staccata dal mondo reale, una visione laica e più vicina al sentire delle persone – Spiega Antonio D’Eramo responsabile di Uaar Varese – Per quanto riguarda l’eutanasia il tentativo è, invece, quello di avvicinare e, se mi permettete, far evolvere (nel senso di migliorare) la legislazione italiana rimuovendo quella parte del codice penale che si applica anche a chi aiuta un malato terminale a morire, come un genitore o un figlio che vuole smettere di soffrire. In base a queste norme, attualmente si rischiano fino a 12 anni di carcere».

Piergiorgio WelbyA presentare la giornata a Varese anche Mina Welby, la moglie di Piergiorgio, che ha combattuto la battaglia per poter “morire legalmente in Italia” fino all’ultimo: «Questa legge è stata fortemente voluta da Piergiorgio Welby  (nella foto a destra) – spiega  Mina – L’aveva scritto innanzitutto nella sua lettera al Presidente della Repubblica. Questa proposta è stata firmata in prima linea da me e da sua sorella: e con questa iniziativa lo possono fare anche tutti gli altri cittadini. Una legge che vale per chi affronta la malattia da cosciente, per chi è incosciente ma ha dato precise disposizioni e per chi fino ad ora ha scelto di andare all’estero, pur di potere dare concretezza alla sue ultime volontà».

Fino ad ora infatti per chi è malato terminale ci sono solo due opzioni legali: «Se era tenuto in vita artificialmente, può chiedere che gli siano sospese le cure, negli altri casi c’è solo la possibilità di andare in Svizzera – spiega Cappato – L’associazione Luca Coscioni aiuta chi ha preso questa decisione in entrambi i casi». La soluzione più auspicabile sarebbe però  una legge che affronti la questione e la regoli in maniera duratura e senza ipocrisie: proprio quella per cui le associazioni stanno chiedendo le firme.

L’elenco dei comuni varesini che possiedono già i moduli:

Busto Arsizio
Varese
Gallarate
Saronno
Cassano Magnago
Tradate
Somma Lombardo
Malnate
Samarate
Caronno Pertusella
Cardano al Campo
Luino
Castellanza
Olgiate Olona
Fagnano Olona
Lonate Pozzolo
Sesto Calende
Uboldo
Induno Olona
Gerenzano
Cislago
Arcisate
Gavirate
Besozzo
Laveno Mombello
Vergiate
Gorla Minore
Castiglione Olona
Cairate
Origgio
Marnate
Venegono Superiore
Ferno
Venegono Inferiore
Casorate Sempione
Cavaria Premezzo
Angera
Solbiate Olona
Besnate
Castronno
Albizzate
Ispra
Gorla Maggiore
Caronno Varesino
Lonate Ceppino
Arsago Seprio
Mornago
Gazzada Schianno
Azzate
Oggiona Santo Stefano
Taino
Marchirolo
Buguggiate
Daverio
Gemonio
Golasecca
Bodio Lomnago
Galliate Lombardo
Cazzago Brabbia
Vizzola Ticino
Ternate
Varano Borghi

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Maggio 2013
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