Mozzate, la città dalle 12 società partecipate

Quattro le società dirette del Comune, altre quelle indirette e marginalmente partecipare: si va dal patrimonio, all’energia, alla cultura, e altro. I candidati sindaci spiegano la situazione e possibili soluzioni

La città di Mozzate, circa 8mila abitanti, risulta avere almeno 10 società partecipate: una ogni 800-900 abitanti. Negli anni si è arrivati a questa situazione per gestire economicamente diversi settori. Ma ora ricostruire tutto non sembra semplice e l’argomento, direttamente collegato con la campagna elettorale e il rendiconto economico del Comune stilato dal commissario prefettizio, ha riportato all’attenzione il tema. Tanto che i due ex sindaci Giancarlo Galli e Denis Bettoni (oggi candidati rispettivamente di Mozzate Partecipa e Mozzate in testa) sono arrivati persino al minacciarsi querele su quanto dichiarato in questi giorni sull’attribuzione delle responsabilità. Gli altri due candidati Luigi Monza e Gianluigi Guzzetti (rispettivamente di Un’altra Mozzate e Movimento 5 Stelle) chiedono più trasparenza e maggior controllo della situazione. Il tutto in una città che introita anche diversi rimborsi dallo Stato per la presenza delle discariche. Situazione che però sembra non aver messo tranquillo il comune dal punto di vista economico.
Abbiamo quindi posto tre domande ai quattro candidati, uguali per tutti, chiedendo loro di porre risposte chiare e concise. Ecco cosa hanno risposto. 
 

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Quante società partecipate ha il comune?


Guzzetti: «Non ci interessa quante sono, non è questo l’importante. Non essendo presenti prima in consiglio ci è stato difficile l’accesso agli atti. Inoltre ogni giorno si verifica una situazione strana e allucinante. Salta fuori un problema man mano che si guardano i documenti che vengono alla luce».
Bettoni: «Il comune di mozzate ha 4 società dirette e altrettante indirette sotto l’ala della partecipata Mozzate patrimonio».
Galli: Le società partecipate sono: Mozzate Patrimonio, ASP, Acquaseprio, Fondazione Ambrosius, Oikos. Mozzate Patrimonio, a sua volta, partecipa Mozzate Sport, Sepriocom, e tre società per la realizzazione di tre distinti campi fotovoltaici (E2A, EOS tecnologies e solare Mozzate). Mozzate Patrimonio è la cassaforte del comune. Aquaseprio gestisce l’acquedotto intercomunale (Mozzate, Locate, Carbonate). Ambrosius promuove cultura (storica, artistica, ecc) e gestisce la biblioteca. Oikos è stata costituita per svolgere una sola operazione immobiliare relativa al, polo energetico».

Monza: «Le società partecipate sono troppe. Ecco l’elenco che a noi risulta: Mozzate Patrimonio (le cui partecipate sono Sepriocom, Mozzate Sport, Usd Mozzate Calcio, E2a, la Solare Mozzate, Eos Tecnologies), Asp, Oikos, Fondazione Ambrosius, Discorso a parte per Bozzente Srl e Acqua Seprio anche se partecipate dal comune. Più scatole hai, meno controllo hai. Abbiamo sempre proposto di predisporre il Controllo Analogo, solo attuato recentemente dal Commissario. Sono servite per creare bilanci paralleli fuori dalla vista del Comune».
 

Come si è arrivati e perché a questa situazione?


Guzzetti: «Galli ha recentemente tentato di spiegarlo, ma la sua uscita con questo giornalino intitolato “La Verità” per noi è stata una cosa comica e surreale. Questa situazione o è un errore dei politici o del revisore dei conti. Vorremmo vedere il seguito e cosa succederà».
Bettoni: «Perché tra il 2003 e il 2008 l’amministrazione Galli ha commissionato tramite Mozzate Patrimonio opere per 20 milioni di euro: con il solo contratto di servizio tra comune e partecipata del valore di 1,2 milioni annui non sono sufficienti a pagare mutui, leasing, etc etc . Le opere sono: scuole elementari 7 milioni, parco Guffanti 2 milioni, alloggi rima tre 6,4 milioni, alloggi per 4 milioni, capannone area feste 3 milioni ( valore di stima tramite perizia 1,2 ml)».
Galli: «Si dice e ripete che i problemi finanziari del comune di Mozzate dipendano da cattiva gestione delle partecipate ed in particolare di MP. È una balla colossale. I rapporti tra Mozzate Patrimonio (e le altre società) e il comune sono regolati da contratti. Il comune non ha onorato gli impegni sottoscritti. Negli ultimi tre anni ha versato cifre ridicole rispetto agli impegni contrattuali. Se fosse necessario i conti sono a disposizione per un confronto. I revisori del conto hanno accertato che il comune deve 3,5 ml di euro a Mozzate Patrimonio e 1 ml di euro ad ASP. Il fatto grave è costituito dal fatto che queste somme configurino debiti fuori bilancio. MP è stata strangolata. Pensavo che si trattasse di sforzi e di artifizi per rispettare il patto di stabilità. Dopo le dichiarazioni di questi giorni penso sia stato un preciso disegno politico».
Monza: «Siamo arrivati a questa situazione per le scelte dissennate della passata amministrazione. L’amministrazione allora guidata da Galli decise di costituire due società ASP (per i servizi) e Mozzate Patrimonio (per gli immobili appunto). Fin qui si è trattato solo di una diversa dislocazione dei centri di costo che già c’erano; non cambia molto se la fattura per il riscaldamento della scuola arriva in Comune o alla sua partecipata (a parte il controllo ovviamente). I problemi veri sono sorti negli ultimi anni, quando, per inseguire i progetti del Polo Energetico (Oikos), degli Impianti Fotovoltaici (E2A, Solare Mozzate e Eos Tecnologies) e delle telecomunicazioni (Sepriocom), Mozzate Patrimonio ha messo in gioco (attraverso ipoteche) il patrimonio immobiliare indebitandosi. Il Consiglio Comunale ha perso completamente il controllo in quanto Sindaci (Galli prima e Bettoni poi) e le rispettive Giunte decidevano e ordinavano alle società in qualità di socio di maggioranza appunto ("voi fate anche se io non vi pago…"). Noi abbiamo inutilmente proposto delibere sul cosiddetto controllo analogo per riportare il controllo nella sede del Consiglio affinché almeno ci fosse trasparenza nella gestione. Negli ultimi anni solo il Sindaco e l’assessore al Bilancio potevano capire veramente i conti, finalmente ufficializzati nella loro completezza dal commissario. Galli e Bettoni oggi si insultano e si incolpano a vicenda, la responsabilità è di entrambi, il primo ha dato il là, il secondo ha dimostrato anche incapacità gestionale dimenticando 4,5 milioni di euro nel bilancio del comune e non facendo nulla nonostante le nostre numerose proposte per riportare in ordine nei conti».
 

Quale sarà la strategia nei confronti di queste partecipate nel caso venisse eletto?


Guzzetti: «Se venissi eletto dovremo guardare tutte le carte: da dove saltano fuori questi dati? Mozzate patrimonio è del comune. Adesso ci troviamo a dover rientrare dei debiti fuori bilancio. Prima di poter prendere qualsiasi decisione faremo un discorso di riepilogo della situazione, dopo di che si affronterà il problema. Dovremo agire in maniera tale da fronteggiare questo debito deflagrato in maniera drammatica».
Bettoni: «Si deve sostituire immediatamente i consigli di amministrazione delle partecipate dirette, analizzare tutti i contratti trovando le risorse per far fronte ai debiti presso la discarica. Tutto ciò per quanto riguarda la Mozzate Patrimonio. Per le altre società non vedo grossi problemi».
Galli: «In questi anni è cambiato il mondo. Il comune ha sinora governato la espansione (edilizia, produttiva, ecc). Oggi e nei prossimi anni deve governare la “grande contrazione". Occorre un nuovo modello di comune. In questo contesto tutto deve essere ripensato e magari rivisto. Comprese le partecipate. Noi pensiamo attraverso un processo di democrazia deliberativa: è la gente che decide (votando) al termine di un percorso di approfondimento e di discussione».
Monza: «Si risolve la situazione con una seria e responsabile gestione della cosa pubblica, usando le risorse con intelligenza, cedendo cioè il patrimonio superfluo, rinegoziando il debito recuperando tutte le risorse disponibili (ivi inclusa discarica), vendendo/chiudendo le quote delle società che non hanno più senso di esistere».

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Pubblicato il 21 Maggio 2013
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