Muraro: “Si deve riscoprire Venegono e il suo patrimonio”
Intervista al candidato sindaco della lista civica "Impegno per Venegono" in vista delle elezioni amministrative in programma domenica e lunedì
«Si deve riscoprire Venegono e il suo patrimonio». Fabio Muraro, 42 anni, sposato e con un figlio di 5 anni, è il candidato sindaco per la lista civica "Impegno per Venegono". Dipendente nel settore dell’amministrazione del personale, politicamente ha militato per anni nel Partto Socialista e poi nello Sdi, dove ha ricoperto diversi incarichi. Nell’ultima legislatura a Venegono è stato consigliere comunale di minoranza per la lista Ripensiamo Venegono, ed è stato tra i dieci consiglieri che hanno presentato le dimissioni che hanno portato alla caduta della giunta Brianza. «Abbiamo tentato di mettere insieme un’unica lista, ma ci è stata sbattuta la porta in faccia da altri esponenti».
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Cosa l’ha spinta a mettersi in gioco in prima persona?
«È stata la voglia di tanti venegonesi che hanno chiesto a me e a Lanzo a rimettersi in gioco perché c’è bisogno di un cambiamento. Ci hanno chiesto una lista nuova e abbiamo pensato che era giusto provare ancora una volta. Con un obiettivo preciso: cambiare la pessima gestione di questi anni. Diciamo che è stata davvero una richiesta venuta dal basso». (conitnua l’articolo dopo il video)
Qual è oggi l’urgenza principale di Venegono?
«Non c’è un’urgenza precisa, son tante. Prima di tutto si deve capire il bilancio, quali risorse ci sono per dare sostegno al sociale. Poi si dovrà affrontare il problema del Pgt, capire come verrà gestito, cosa è stato fatto finora, come è stato studiato. Bisognerà mettere mano alla programmazione del territorio e fare in modo che il tutto possa portare alla riscoperta di questo nostro grande patrimonio da valorizzare. Su questo potremmo la massima attenzione».
Oggi si presentano sei liste e altrettanti candidati sindaci. Non sono tanti per un paese di 7mila abitanti?
«Sono sicuramente tanti. C’è una voglia di protagonismo ingiustificata. Al contrario di altri noi ci siamo chiesti se era necessario presentarsi. Forse loro non si sono posti la stessa domanda. Noi abbiamo fatto confronti con tutti, fin da quando abbiamo saputo che si sarebbero tenute le elezioni, fino all’ultimo abbiamo dato la disponibilità per unire le liste ma non abbiamo avuto risposte».
Cosa caratterizza la sua lista?
«Siamo persone che vivono a Venegono, che amano il paese e che vogliono dargli una loro dignità, che è stata persa in questi anni. Il gruppo è composto da persone esperte nell’ambito amministrativo, sociale e sportivo. Siamo pronti per riproporre un cambiamento radicale nella gestione dell’attività pubblica del paese».
Un sogno per Venegono?
«C’è ne sono tanti. Il primo sarebbe avere uno spazio da affidare alle associazioni. Per far sì che in paese si ritorni a confrontarsi. Poi c’è la biblioteca che è stata letteralmente abbandonata negli anni, vorremmo che tornasse ad avere l’importanza di prima, ampliarla e renderla davvero alla portata di tutti. È poi la viabilità legata anche al sottovaso, creando un paese più sicuro, riscoprendo le piste ciclabili».
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