Nella lotta alla mafia “l’unica divisione possibile è tra onesti e corrotti”

21 anni dopo la strage di Capaci, 20mila studenti si sono ritrovati a Palermo per far vivere il ricordo dei giudici uccisi per mano di Cosa Nostra. "Vogliamo realizzare il sogno di mio fratello di cambiare la società" ha spiegato Maria Falcone

Un lungo fischio, il ponte che si apre e poi un boato. È in questo modo che i passeggeri delle Navi della Legalità sono stati accolti di primo mattino al porto di Palermo dalle centinaia di studenti che da ore aspettavano l’arrivo delle navi salpate da Civitavecchia e Napoli. È stato quell’abbraccio simbolico tra gli studenti delle scuole siciliane e i colleghi provenienti da tutta Italia a dare avvio alla cerimonia per la commemorazione del 21esimo anno della strage di Capaci.
Ai ragazzi che poco dopo si sono spostani nell’aula bunker, teatro del Maxiprocesso a cosa nostra, Maria Falcone ha ricordato come «ogni anno siamo qui per ricordare due date tremende per la storia del nostro Paese» perchè «in quelle stragi persero la vita pubblici servitori dello Stato». Non solo quindi Giovanni e Paolo ma anche tutti gli «uomini della loro scorta che troppo spesso vengono dimenticati». Da quel 1992 «lo sforzo che è stato portato avanti dalla Fondazione Falcone è di far vivere il testamento morale di Giovanni» sopratutto nel punto in cui afferma che «la mafia non si vice solo con la repressione ma accanto a questa azione è necessario cambiare la società con giovani educati ai valori fondamentali della democrazia».
Proprio per questo motivo sono stati i giovani studenti che sedevano negli stessi posti dei giudici uccisi da Cosa Nostra i protagonisti della giornata e sono stati loro ad aver tempestato di domande i ministri presenti, i comandanti delle forze dell’ordine e anche Roberto Saviano che, a sorpresa, è arrivato in quello che ha definito «il luogo in cui tutto è iniziato e dal quale ogni cosa non è più stata come prima». Anche quest’anno non ha voluto mancare Piero Grasso, questa volta in veste di presidente del Senato, che con molta forza ha ribadito come sul tema della lotta alla criminalità organizzata non sono ammessi passi indietro. «Ritengo inappropriato sostenere che proposte legislative di contrasto alla mafia, alla corruzione, al voto di scambio possano essere considerate divisive» ha scandito l’ex procuratore nazionale antimafia precisando che «l’unica divisione possibile nel contrasto alla corruzione è quella tra gli onesti e i corrotti». Per questo motivo «lo Stato deve essere e apparire forte, serio e credibile, rigoroso con coloro che lo contrastano, affidabile con i cittadini onesti».
Come ormai da tradizione, gli studenti si sono poi ritrovati nei punti chiave della città per iniziare un lungo corteo che li ha portati in via Notarbartolo, dove Giovanni Falcone viveva e dove oggi sorge una grande magnolia, simbolo del suo ricordo. Nel momento esatto in cui 400 chili di tritolo hanno devastato lo svincolo di Capaci dando inizio ad uno dei periodi più bui della storia repubblicana, Palermo è stata avvolta da un silenzio surreale, rotto solo dalle note del Silenzio. 

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Dentro l’aula bunker dell’Ucciardone 4 di 27

Salpa la Nave della Legalità per gridare ai mafiosi "non li avete uccisi"

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Pubblicato il 23 Maggio 2013
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Le Navi della Legalità sbarcano a Palermo 4 di 26

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