Nella piena del 1868 l’acqua alta costò 5.000 lire

Nel passato recente si ricordano alcune esondazioni rilevanti ma se andiamo ancora più indietro nella storia si segnbalano anche alluvioni più gravi

angera piena del lago 1993A piedi in piazza Garibaldi, con gli stivali di gomma e l’acqua del lago che arriva ai polpacci. Piene del Verbano di questa portata fortunatamente accadono di rado anche se, come si può ammirare dalle vecchie fotografie (a lato il 1993, dall’archivio di Remo Cardana), le immagini di quegli storici fenomeni sono davvero suggestive. Nel passato più recente si ricordano alcune esondazioni rilevanti come quelle del 1981, del 1993 o del 2000, quella che è stata definita la "piena del secolo". Se andiamo ancora più indietro nella storia, ci si imbatte anche in vere e proprie alluvioni che causarono danni e disagi alla popolazione residente sulle rive del Verbano. Quella più devastante è datata ottobre 1868 e ancora oggi, in molti comuni della costa, si possono osservare le targhe in pietra che ricordano quell’evento straordinario.

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Angera, quando il lago sommerse la piazza 4 di 10

Ne è un esempio l’incisione siutata sulle pareti esterne del Santuario della Madonna della Riva di Angera. La lapide venne posizionata il 4 gennaio del 1869, al di sopra di quella che segnalava l’esondazione del 1705. I documenti dell’epoca (raccolti nell’Archivio dell’Ospedale Carlo Ondoli) narrano dettagliatamente i disagi causati dall’acqua alta. «Il problema più assillante era di reperire il denaro necessario per far fronte ai notevoli danni sopportati dalla popolazione, e poco avrebbe potuto il Comune se non fossero arrivati aiuti economici di varia entità, concessi da enti, istituzioni civili e religiose fra cui la Diocesi di Milano che, prima fra tutti, inviò al prevosto, don Antonio Peluzzi, la somma di 400 lire da destinare ai poveri di Angera. Il 10 novembre, in occasione dell’adunanza della locale Congregazione di Carità, il prevosto chiese all’ingegner Giuseppe Peroni, presidente dell’istituzione, che per l’utilizzo di quel denaro fosse investito un organo collegiale con il compito di operare con assoluta equità, e che fosse data preminente attenzione a quelle famiglie le cui abitazioni erano state inondate dalle acque. La richiesta venne accolta favorevolmente da tutti i membri del Collegio che decisero di nominare una Commissione, incaricata alla verifica dei danni, composta dall’ingegner Giuseppe Peroni, dal dottor Stefano Castiglioni e da Pietro Contini. Il 6 dicembre, all’ordine del giorno venne posta la ripartizione del contributo ricevuto dalla Diocesi di Milano, ma, proprio a questo proposito, il presidente comunicò che, al termine dei lavori di accertamento, la Commissione aveva rilevato che ben ottantotto famiglie avevano subito danni per un ammontare di 5.000 lire (sintesi tratta dal sito Angera.biz)».

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Pubblicato il 21 Maggio 2013
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