Quei segni per terra di una tranquillità violata
Al risveglio nel paese dove questa notte si è consumata la sparatoria che ha mandato all’ospedale il gestore del bar
“Hanno sparato. Stanotte hanno sparato! Ti dico di sì! Gli hanno sparato”: alle 8.20 di questo sabato, 11 maggio, a Leggiuno lo sgomento per i fatti di stanotte ha il tono di parole pronunciate da un anziano con la barba non fatta.
Al principio di via Gioberti, fra il municipio e il parcheggio che si trova di fronte alla farmacia, il paese si è appena svegliato.
Ci sono un negozio di frutta e verdura, e le massaie con la borsa che stanno uscendo per prime dalle case: si fermano a commentare ancora quello che non tutti sanno; e chi sa, non ha ben capito cosa sia accaduto, per un fatto che da queste parti è una rarità. Poco più avanti c’è persino chi accosta, scende dall’auto lasciata con le quattro frecce e fa per entrare in un bar per la colazione: “Ma davvero c’è stata una sparatoria? Abito qui dietro e non ho sentito nulla!” dice una giovane donna alla ricerca dei suoi croissants, che non mangerà, almeno non nel suo bar, lo Zodiao, dove ieri sera qualcuno si è fatto male.
A memoria d’uomo, come lo steso sindaco Adriano Costantini conferma al telefono, non si ricordano fatti di sangue come quello accaduto oggi, con i segni delle ferite ancora visibili, a grosse gocce rosse, lungo le scale del bar e sull’asfalto: una scia di sangue che arriva fino alla linea che separa le due corsie della strada che porta al bivio: sinistra Laveno, destra Sangiano, in mezzo, rialzata, la chiesa del paese. Cosa sia avvenuto, di preciso, a quest’ora, ancora non si sa. Sembra che l’aggressore o gli aggressori, siano arrivati a bordo di un’auto; si parla di alcuni colpi di pistola. “Lui”, il ferito, tutti lo conoscono: è il gestore del bar, che da neppure un anno manda avanti il locale, ora transennato dalla fascia bianca e rossa dei carabinieri. Fuori, nel bersò, ci sono ancora i segni della serata trascorsa: le lattine di coca aperte, i mezzi di birra e i bicchieri con le cannucce: tutto come alle 2 di questa notte quando si è sparato.
«Il bar stava spesso aperto fino a tarda notte, anche alle 3 alle 4 del mattino, lo so per alcune lamentele ricevute – spiega il sindaco Costantini. Dalle prime informazioni che ho appreso stanotte stessa, sembra che all’interno vi fossero a quell’ora anche degli avventori. Il paese è scosso da quanto accaduto, noi siamo abituati alla tranquillità. Sì qualche furtarello ogni tanto, ma niente di più, qui a Leggiuno».
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