Se non amate la matematica non è colpa vostra

Sabato (ore 15) un incontro alla Sala Montanari con uno scienziato, un ricercatore e una docente per parlare del metodo Montessori nell'insegnamento della regina delle scienze

scuola montessori lissago

Sabato 11 maggio, alle ore 15, presso la Sala Montanari di Varese, si svolgerà un incontro pubblico dal titolo «La matematica tra le mani». L’iniziativa è promossa dall’associazione “Crescere insieme” della Scuola Montessori di Varese, dalla Cooperativa Percorsi per Crescere, con il patrocinio del Comune di Varese e con il concorso di associazioni montessoriane della provincia di Brescia, di Trento e di Milano. All’incontro parteciperanno Camillo Bortolato, Mario Valle e Nadia Tunesi. Allo storico Enzo Laforgia il compito introdurre i tre relatori.

Camillo Bortolato, insegnante e ricercatore, è l’ideatore del metodo analogico per l’insegnamento della matematica, «il modo più naturale di apprendere», utilizzato per la sua immediatezza ed efficacia in moltissime scuole primarie. Per Bortolato l’apprendimento è un processo naturale, soprattutto quando si attiva mediante metafore e analogie, e il suo metodo tende a sfruttare l’intuizione del bambino per accompagnarlo ad apprendere.

Mario Valle è uno scienziato del Centro svizzero di calcolo scientifico. Il suo lavoro consiste nell’aiutare scienziati provenienti dai più diversi campi a comprendere i loro dati. Si occupa, cioè, di visualizzazione scientifica e dello sviluppo di strumenti e progetti cooperativi. «Il metodo e le idee di Maria Montessori – scrive Mario Valle – non sono qualcosa del diciannovesimo secolo, qualcosa di vecchio e polveroso. Queste idee hanno una solida base scientifica e io continuo a trovare punti di contatto tra esse e il mio lavoro in mezzo a scienziati e supercomputer».

Nadia
Tunesi è una docente montessoriana, che si è dedicata all’insegnamento della matematica secondo il metodo (e i materiali) di Maria Montessori. Illustrerà i materiali ideati dalla Montessori ed il loro utilizzo. Filo conduttore dell’incontro è appunto il metodo Montessori, nel quale un ruolo fondamentale assume l’insegnamento della matematica. Nel progetto educativo di Maria Montessori, fondato sulla centralità del bambino (sulla sua libertà e sulla sua autonomia), l’apprendimento si costruisce attraverso l’esperienza. A tal fine, furono approntati materiali strutturati e autocorrettivi, che il bambino, nelle diverse fasi del suo sviluppo, utilizza per fare esperienze matematiche. Montessori dedicò all’educazione matematica i due volumi intitolati “Psicoaritmetica” e “Psicogeometria”, pubblicati nel 1934.

Così scriveva Maria Montessori: «Si è sempre ripetuto che, in educazione, l’aritmetica e in genere le scienze matematiche, hanno il compito importante di educare la mente dei giovani preparandola, mediante un tirocinio rigoroso, a raggiungere le vette dell’astrazione. Tuttavia, questa sua duplice importanza, aritmetica come mezzo dello sviluppo della mente e come cultura necessaria e di base, nelle scuole elementari non era considerata in maniera valida. In effetti, l’aritmetica veniva guardata come scoglio arduo da superare, una difficoltà che richiedeva sforzi penosi: una materia arida».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 09 Maggio 2013
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