Tagli ai costi della politica, la Regione ci prova

Il testo del progetto di legge verrà portato in aula il 18 giugno. Il risparmio totale sarebbe del 50%, che corrisponde a 13 milioni e 900 mila euro

“Un progetto di legge che chiude i conti con il passato e apre un nuovo corso”: è il commento del Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo che ha presentato oggi alla stampa gli esiti del gruppo di lavoro sui ‘costi della politica’, in attuazione del decreto nazionale 174/2012.
Il testo del progetto di legge verrà portato in aula il 18 giugno ed è sottoscritto da tutti i capigruppo delle forze politiche presenti in Consiglio regionale, ad esclusione del Movimento 5 Stelle.
Oltre al Presidente in conferenza stampa erano presenti Mauro Parolini e Claudio Pedrazzini (PdL), Massimiliano Romeo (Lega Nord), Stefano Bruno Galli (Maroni Presidente), Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia), Elisabetta Fatuzzo (Pensionati), Alessandro Alfieri (PD), Lucia Castellano (Lista civica Ambrosoli) e l’Assessore all’Economia Massimo Garavaglia.
“Il lavoro del gruppo  – dice Cattaneo – ha portato i suoi frutti e oggi diamo un segnale chiaro, presentando tutti insieme, Consiglio e Giunta, un provvedimento che ridurrà i costi della politica nel Consiglio regionale lombardo di oltre il 50% con un risparmio di circa 14 milioni di euro. In questo momento in cui il Paese sta attraversando una fase difficile, è giusto che anche la politica dia un segnale di sobrietà. Questo progetto di legge testimonia che, dopo gesti simbolici come il caffè a prezzo pieno alla buvette, stiamo facendo sul serio”.

In dettaglio, il documento introduce risparmi per 5 milioni (da 9 a 4 milioni) alla voce personale dei gruppi, di 3 milioni e 200 mila euro per le spese di funzionamento dei gruppi (da 3 milioni 700 mila si scende a sole 500 mila), e di 5 milioni e 700 mila euro per le indennità dei Consiglieri, con una riduzione del 40%. In totale si risparmiano 13 milioni e 900.000 euro, passando da 26mila e 950 euro a 13 milioni e 50 mila euro.
Subisce un taglio anche lo stipendio dei Consiglieri regionali, che passa dai precedenti 8500 lordi (4760 netti) di indennità di funzione a 6300 lordi (3550 netti). Vengono inoltre abolite le spese di diaria, missione e trasporti che ammontavano a 8.300 euro, sostituite ora da un forfait omnicomprensivo di 4200 euro.
Con questo provvedimento viene inoltre confermata l’abolizione dei vitalizi e delle indennità di fine mandato, che comporterà per il Consiglio regionale un risparmio annuo di 6,5 milioni di euro. La Lombardia, che pure è la regione con il maggior numero di abitanti, si confermerà quindi come la più virtuosa per quanto riguarda i costi della politica (si veda a titolo esemplificativo la tabella sotto riportata che mette a confronto gli emolumenti dei Consiglieri regionali di alcune regioni campione del nord e del sud).

“Il Consiglio regionale ha fatto la sua parte trovando l’accordo su norme che sono più restrittive rispetto a quelle approvate da tutte le altre regioni – ha spiegato il capogruppo Pd Alessandro Alfieri -. Abbiamo tenuto un livello inferiore a quanto previsto dal decreto Monti e siamo gli unici a non prevedere il trattamento di fine mandato per i consiglieri. Ora tocca alla Giunta, che ha dotazioni ben più cospicue, fare la propria parte, riducendo ulteriormente le proprie dotazioni, affrontando la razionalizzazione del sistema delle aziende partecipate e tagliando i compensi dei manager pubblici. Se il Consiglio taglia 14 milioni l’anno, la giunta regionale può tagliare almeno il doppio”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Maggio 2013
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