Vitucci: “Felice per la squadra e per il club”
Il coach divide i complimenti con i suoi uomini e sottolinea: "In cinque partite abbiamo sbagliato solo il primo quarto di giovedì". Voti: oltre a Sakota piacciono Ivanov e Polonara
Fuori lo aspettano i tifosi a suon di cori, in sala stampa lo abbraccia anche il suo concittadino Brugnaro (proprietario della Reyer): il dopo partita è tutto per Frank Vitucci che gira i complimenti ai suoi giocatori e li condivide con la società visti i risultati raggiunti: «Abbiamo disputato una buona partita nonostante qualche palla sciupata nel finale. Guardando alla serie invece credo che sia inequivocabile il fatto che sia meritato il nostro passaggio del turno: in cinque partite abbiamo “sballato” solo il primo quarto di gara 4 ma per il resto siamo stati superiori a Venezia e penso che questi ragazzi se lo meritino per quello che hanno fatto fino a qui. Spesso si dice che nei playoff si riparte da zero ma io non sono d’accordo perché le 30 partite precedenti contano: questa squadra sa affrontare le partite, talvolta sbaglia perché non è formata da robot, ma ha imparato a giocare assieme e lo ha dimostrato».
Semifinale ed Europa sono due obiettivi che a inizio stagione non erano previsti ma che, sorride il coach, sono diventati quelli minimi a furia di vincere in stagione regolare. «Sono felice anche per il club che dopo tanto tempo torna a essere protagonista del basket che conta. E poi anche oggi c’era un pubblico eccezionale, non dimentichiamolo. Ora ci riposiamo un attimo, ricarichiamo le pile e ci prepariamo a nervi distesi per andare avanti. Aspettiamo di vedere chi sarà l’avversaria (Milano ora conduce su Siena 3-2 ndr), siamo sempre stati sereni e dovremo esserlo ancora di più. Di certo non siamo appagati».
Giusto poi sottolineare la prova da urlo di Sakota: «Dusan ha avuto una stagione non facile, e tornare in un campionato di questo livello dopo il suo problema di salute non è stato semplice. Però ha esperienza di basket ad alto livello, lo ha allenato Obradovic e tra me e lui c’è un bel po’ di differenza, ha un padre allenatore: insomma ha tutto per tornare protagonista. E poi mi spiace che sia stato accusato di flopping (la simulazione di sfondamento): chi lo fa è sanzionato secondo le regole e ciò vale anche per lui. Inoltre, con quello che ha avuto (il coma dopo uno scontro fortuito di gioco ndr), è comprensibile che talvolta tema certi contatti soprattutto frontali».
PAGELLIAMO – Sakota 9 (Ha vinto scudetti ed Euroleghe: sa come si fa e inchioda per la seconda volta Venezia); Banks 7 (Non precisissimo, ma Vitucci lo tiene in campo e lui lo ripaga a dovere); Rush s. v.; De Nicolao 6,5 (Si fa perdonare un paio di sbavature con altrettante giocate mostruose. Cancella i tentennamenti di giovedì); Green 6,5 (Smazza assist, non soffre gli avversari diretti ma forse è un po’ stanco. Il riposo gli farà bene); Cerella s. v.; Ere 6 (Si accoppia male con i granata e fatica anche stavolta. Però si spende a rimbalzo e segna un canestro importante nel finale); Polonara 7 (Si presenta con due schiacciate: ben presente anche “di testa”); Dunston 6,5 (Lo temono come il vaiolo e lo triplicano ogni volta che ha la palla. Dopo un avvio mostruoso si placa un po’); Ivanov 7 (Stavolta non c’è solo a rimbalzo ma funziona anche in attacco. Utile, contro una squadra senza Szewczyk).
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