Vitucci sorride: “Colto l’attimo giusto”
L'allenatore ringrazia la panchina: "Ottimo l'apporto di chi è subentrato, bravi a non perdere mai il filo del gioco". Voti: Ere e Sakota stavolta faticano
Anche stavolta ha avuto ragione lui, Frank Vitucci, anche quando la sua scelta di non chiamare timeout pareva favorire la rimonta della Reyer. Invece il coach conosce i suoi polli (che polli non sono, anzi…) e anche in gara 3 amministra e lascia correre la squadra che da sola rimette in piedi il vantaggio nel cuore del terzo periodo e dà l’ultima mazzata a Venezia. «Commento con soddisfazione – spiega Frank in sala stampa – una partita dura come ce l’aspettavamo, contro un avversario tosto. Siamo stati bravi però a non perdere mai il filo del gioco, neppure nel primo tempo quando abbiamo commesso qualche sbavatura; eravamo mentalmente e fisicamente sul pezzo e quando abbiamo capito che quello era il momento giusto per scappare, nel terzo quarto, lo abbiamo cavalcato. E poi abbiamo dato la botta definitiva al match, restando sempre al comando delle operazioni».
L’allenatore biancorosso sorride per la prova corale dei suoi e sottolinea: «Ho avuto un ottimo contributo da parte della panchina che ci ha permesso di mantenere alto il livello gioco e l’intensità in campo ma anche per gestire una situazione falli non semplice in modo soddisfacente». Su Polonara, uscito per un infortunio, Vitucci spiega: «Achille è ricaduto sulla caviglia già infortunata, per fortuna non dall’alto. Ho pensato che fosse meglio non rimetterlo in campo anche se lui si sentiva pronto a rientrare; non ho voluto forzare però penso non sia un problema grave». Infine il coach parla di quel timeout mai arrivato: «Ci sentiamo pronti ad affrontare le soluzioni scelte da Venezia; a volte lo facciamo meglio a volte peggio ma siamo riusciti a rimanere concentrati. Non ho voluto chiamare il timeout perché so che i ragazzi sono capaci di non farsi prendere dal panico e così è stato anche questa volta».
Sul fronte opposto Andrea Mazzon è ancora una volta rapido nella sua disamina. Il tecnico veneziano ringrazia i tifosi per il sostegno lungo tutto il match, spiega l’assenza di Magro con un problema alla spalla ma fa anche autocritica: «Siamo stati deficitari nella difesa sul tiro da 3, in particolare nel secondo periodo. Loro ne hanno approfittato e ci hanno colpito con precisione e quindi faccio i complimenti a Varese. Certo è (e il riferimento pare proprio su Clark) che alcuni dei nostri non hanno certo giocato la loro miglior partita». Il coach granata però non demorde: «Vogliamo tornare a giocare a Masnago un’altra volta: giovedì proveremo ad allungare la serie anche per ringraziare il nostro stupendo pubblico».
PAGELLIAMO – Sakota 5 (Beccato fin dal riscaldamento, non ritrova il mirino di domenica sera. Ma una bomba la piazza comunque); Banks 9 (Stavolta è lui a fare da apriscatole nel cuore della difesa granata. Sta giocando una serie da gran protagonista); Rush 7 (Miglior rimbalzista, spesso ad alta quota: rimpiazza molto bene Ere); Talts 6 (Quando Dunston ha bisogno di rifiatare Janar c’è, al netto di qualche errore); De Nicolao 7 (Parte con un fallo tecnico ma subito dopo dà il via a una sarabanda di triple. Riscatta gara 2); Green 7 (Primo tempo poco produttivo, poi si mette ai comandi del Goldrake biancorosso che demolisce tutto); Cerella 5 (L’accoppiamento con Diawara non lo aiuta; non entra in partita); Ere 5 (Torna a faticare nel contenere Kuba, anche per i problemi di falli; non lascia grandi segni); Polonara 7,5 (Lo ferma la solita caviglia; fino a lì – concedetecelo – “galandeggia” con 4/5 da tre punti); Dunston 9 (Spaventoso. Detonante. Esplosivo. I lunghi veneti stavolta alzano bandiera bianca).
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