Gli ispettori della Banca d’Italia alla Bcc

L'ispezione finisce senza nessuna sanzione, tutto è ok. Premiate le scelte virtuose dei vertici del credito cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate. Il sistema delle Bcc lombarde è in sofferenza: 8 istituti hanno chiuso in perdita il 2012, la variazione del risultato di esercizio fa segnare un -89,8%

Rapina alla BCC di Buguggiate (inserita in galleria)

Due anni fa la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate decise di fare pulizia nel bilancio dei crediti deteriorati e di chiudere l’esercizio con il segno meno e con esso pure due filiali. Decisioni difficili e tormentate perché da quando esiste la banca, cioè da oltre un secolo, non era mai accaduto. «Il momento in cui mi sono sentito più orgoglioso di essere presidente della Bcc- scrive in un editoriale su Credito Focus Roberto Scazzosi – è quando l’assemblea ha capito che chiudere in perdita l’esercizio 2011 era una scelta difficile ma indispensabile».

Non è enfatico Scazzosi, perché in realtà a dargli ragione, circa il rigore con cui i vertici della Bcc hanno gestito quella fase delicatissima, è stata la stessa Banca d’Italia arrivata proprio quest’anno con i suoi ispettori negli uffici di via Manzoni. L’ispezione si è conclusa, per la prima volta nella storia dell’istituto, senza alcuna sanzione. Un risultato notevole visto che i commissari dell’authority bancaria non erano stati teneri nelle ispezioni agli altri istituti di credito: una dozzina erano finiti in amministrazione straordinaria, a causa degli scarsi controlli, della scarsa liquidità e della poca trasparenza in alcune operazioni. L’universo del credito cooperativo a sua volta non ne era uscito indenne con ben 8 banche messe in amministrazione controllata e un paio in liquidazione coatta amministrativa.

«Abbiamo assunto scelte impegnative – scrive Luca Barni, direttore della Bcc – ma doverose. Dalle rettifiche di valore sui crediti deteriorati a una politica attentissima di contenimento dei costi. È una strada che abbiamo imboccato e che continuiamo a seguire con determinazione. È una scelta virtuosa che darà risultati nel tempo».
Una luce in un sistema, quello delle Bcc lombarde, che è ancora avvolto nella nebbia della crisi, come confermano alcuni dati: nel 2012 hanno chiuso in utile 35 istituti (+ 81.386.936 euro), 8 hanno invece chiuso in perdita (-54.734.810 euro). La variazione del risultato netto d’esercizio dal 2008 al 2012 del credito cooperativo in Lombardia ha fatto segnare un -89,8%. Insomma, c’è ancora troppa distanza da colmare tra i 263 milioni di euro del 2008 e i 26 milioni dello scorso anno.

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 08 Ottobre 2013
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