La Cimberio scopre Hassell e si sbarazza di Venezia

Un carroarmato mette in scacco Venezia. Non si tratta però di quello sgangherato dei “Serenissimi” di qualche anno fa, bensì di Frank “the Tank” Hassell, pivot della Cimberio che vince anche la seconda partita “interna” sul campo di Casale e sale così a quota 4 in classifica. Il lungo biancorosso è alla sua prima vera recita da protagonista, esplode dopo l’intervallo e si porta a casa una prestazione da 18 punti (9/11), 13 rimbalzi e 2 assist che manda in frantumi le zone, i pressing e tutte le altre trappole preparate dal coach lagunare Andrea Mazzon. E se Hassell ha dato le spallate più importanti (anche perché in parte erano inattese), Ebi Ere ed Achille Polonara hanno completato l’opera con il tiro da fuori, arma che ha latitato per tutto il primo quarto (1/8) ma che poi è tornata a essere fondamentale nell’economia della Cimberio. Il capitano si è scatenato nel finale, come era accaduto contro Reggio Emilia, l’azzurro invece sta costantemente migliorando tanto da chiudere con 4/9 dall’arco, cui ha aggiunto la bellezza di 8 assist. Insomma questa Varese pare avere trovato qualche equilibrio nuovo e migliore rispetto alle prove recenti, decollando nella ripresa.
Va detto che per una volta Frates ha avuto molto da entrambe i pivot (bravo anche Scekic, e tutt’e due hanno dovuto fare i conti con i falli) mentre Coleman ha colpito in avvicinamento pur faticando al solito da lontano. Bene nel complesso anche la difesa: Venezia ha giocatori molto prolifici che hanno però mostrato solo a tratti la propria potenzialità e non ci sembra di dire un’eresia se affermiamo che nell’Umana manca ancora un leader designato in fase d’attacco. Problemi di Mazzon che Frates è stato bravo a evidenziare. Tra le note positive, purtroppo, non si può riscrivere il nome di Clark che è stato sì un po’ sfortunato al tiro e acerbo in regia, anche se qualche segnale di fiducia – almeno nell’atteggiamento – lo ha mostrato dopo la buona prova in coppa. Ora, con un bagaglio di quattro punti in tre partite, la Cimberio torna nel suo palazzetto non solo per la Coppa (mercoledì arriva Villeurbanne, importante vincere in chiave qualificazione) ma pure per la Serie A. E il primo avversario, tra sette giorni, si chiama Frank Vitucci. Inutile aggiungere altro.

COLPO D’OCCHIO – Sono anche stavolta tanti gli abbonati biancorossi che hanno scelto di raggiungere il PalaFerraris di Casale Monferrato per sostenere la Cimberio. Colpo d’occhio dunque gradevole e buona organizzazione interna per direzionare i tifosi nei diversi settori. Un centinaio i supporters ospiti nello spazio ad essi dedicato.

PALLA A DUE – Senza Sakota che sconta l’ultima giornata di squalifica, Frates non ha molte alternative per il quintetto base che ricalca quello sempre visto fino a qui. Confermato anche l’ex di turno Clark che ha un dolore alla mano per un colpo subito nel match con Parigi. Mazzon ha molta più scelta, dà la regia a Giachetti che dirige i quattro Usa in maglia orogranata.

LA PARTITA – Testa a testa fin dalle prime battute al PalaFerraris dove la Cimberio stavolta evita la partenza di rincorsa e appare subito pronta. A complicare un po’ le cose sono i problemi di falli dei lunghi (due a testa per Hassell e Scekic, pure partiti bene) e le mani fredde nel tiro pesante (1/8). Mazzon se ne accorge e mette parecchi minuti l’Umana a zona, guadagnando anche il vantaggio al 10′, 16-17.
Al rientro Venezia prova ad allungare e ci riesce in mezzo a qualche fischio galeotto degli arbitri. Quando però l’Umana pare scappare sul serio (21-29) la Cimberio reagisce nel modo migliore. Stavolta la zona di Mazzon è un boomerang e così Polonara e soci (anche Clark azzecca un tiro!) ricamano un 13-0 di parziale che permette a Varese di tornare in vantaggio, confermato anche dal tabellone di metà gara (39-38).
Frates, che ha tenuto in campo per 13′ filati Scekic, torna ad affidarsi ad Hassell dopo l’intervallo e il pivot dimostra di essere in serata positiva. Easley e Magro (usato pochissimo) non lo tengono nemmeno a rimbalzo e la zona non aiuta a fermare “The Tank”, che prende fiducia anche al tiro. Varese scava – altra tripla Polonara – un discreto margine (alla terza pausa è 63-55) sporcato solo dal quarto fallo di Coleman contro Vitali.

IL FINALE – C’è un pugno di punti di vantaggio da mantenere e il ricordo del match con Parigi (rimonta subita da +25 a +2 prima di vincere) da cancellare. Varese mette qualche preoccupazione perché, salvo una rasoiata di Coleman, fatica per diversi minuti a fare canestro, però trova buone risorse in retroguardia. E trova la mano calda al momento giusto di Ere che martella il canestro ospite da fuori trovando ogni volta i tiri che tolgono fiducia all’Umana. Venezia approfitta della solita “azione idiota” di Varese che non manca mai (altro alleyoop fallito tra Clark e Polonara, Frates preferisce non commentare nella circostanza…) e con Easley e Smith risale fino a -6. Ma non basta: Ere riallunga e Polonara dà l’ottavo assist della serata ad Hassell che la chiude con una schiacciata prepotente. Brava Varese, l’84-72 finale è più che giusto.

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