La Unendo Yamamay si veste di social

È una Unendo Yamamay “2.0”, in tutti i sensi, quella che si presenta alla vigilia della nuova stagione al Bobino Club, nel cuore della movida milanese. Il motivo più immediato è quel simbolo, inconfondibile per gli amanti dei social network, che compare sulla maglia biancorossa edizione 2013-2014: un hashtag con il nome della giocatrice, per intenderci #marcon, #leonardi, #arrighetti e così via. Una novità non assoluta – lo aveva già fatto ad esempio il Taranto calcio – ma neppure un capriccio legato alla moda, bensì l’ennesima mossa studiata a tavolino nell’accurata strategia di comunicazione e marketing della società bustocca. Proprio quella che ha fatto innamorare Peugeot, il nuovo marchio che inaugura oggi la sua partnership con la Futura (si spiega così la location milanese) dando l’opportunità a Francesco Pinto di coniare il nickname di Turbo-Farfalle. “Abbiamo deciso di iniziare questa avventura perché Busto è una società moderna e proiettata verso il futuro, oltre che per il nostro storico legame con i valori dello sport” spiega Eugenio Franzetti, Direttore Relazioni Esterne per l’Italia della casa automobilistica francese, che sbarca nella pallavolo dopo aver investito a lungo in altri sport (rugby con la Federazione, basket a Siena, il Roland Garros di tennis, oltre alla proprietà del Sochaux di calcio e alle ovvie connessioni con il mondo dei motori).

Ma proprio “futuro” è la parola chiave della serata e anche in questo senso si tratta di una Unendo Yamamay diversa da quella degli anni scorsi, una squadra che non ha più le prospettive “a medio termine” del passato, né dal punto di vista tecnico né da quello economico. Il prossimo infatti è un anno di scadenze e nessuno dei due sponsor principali se la sente di sbilanciarsi: Inticom, con Francesco Pinto, si trincera dietro un “L’uomo saggio è colui che vive bene il presente”, mentre Giuseppe Pirola (Unendo Energia) ammette che questo sarà “un anno di studio” e per il momento sceglie di non ritagliarsi un ruolo personale nell’organigramma della società, anche se poi aggiunge: “L’investimento nel palazzetto è una scelta strategica”. Le somme, come sempre, le tira Massimo Aldera: “Le certezze del passato non le abbiamo, ma con l’attuale situazione economica non le potremmo neanche pretendere. Non ci sono contratti scritti, c’è però una storia di buone relazioni, che dal nostro punto di vista sono una garanzia. Molto dipenderà anche dall’andamento della stagione”. E come sarà, allora, questa nuova Yama? Lo dice Carlo Parisi: “Io sono motivatissimo e contento del lavoro che ha fatto la società. Mi piace l’idea di allenare un gruppo così rinnovato”. Certo, bisognerà avere pazienza perché ci sono tante ragazze che devono crescere, ma abbiamo aggiunto fisicità e fantasia, e avremo la possibilità di fare cose importanti”. “Non ci poniamo limiti – aggiunge Aldera – siamo competitivi in Italia e ambiziosi anche in Champions League, malgrado le assenze che renderanno senz’altro difficile il girone iniziale”.

L’altra sorpresa della serata è la presenza del presidente FIPAV Carlo Magri, un segnale di pacificazione (o forse qualcosa di più?) dopo la querelle estiva sulla collaborazione tra la Futura e la nazionale ceca. “È nei momenti difficili come questo che si vedono le società veramente forti” dice Magri, e i due sponsor colgono la palla al balzo: “Noi facciamo la nostra parte ma la Federazione deve aiutarci nella promozione, le potenzialità del volley femminile troppo spesso non vengono sfruttate” dice Pirola. E Pinto rincara la dose: “Bisogna aiutare i club ad avere più spazio e più certezze nel calendario”. Alla presentazione partecipano anche il presidente Michele Forte e Paolo Orrigoni di Tigros: “Sono il settimo al tavolo, quindi faccio il libero…” sorride quest’ultimo ricordando la sua sponsorizzazione alla maglia gialla di Giulia Leonardi. Poi inizia la festa, con abbonati e tifosi venuti a salutare le nuove beniamine: come diceva il poeta, chi vuol esser lieto, sia…