Milano saluta Lea Garofalo, la donna che ha sfidato la ndrangheta

A tre anni dalla scomparsa, i funerali di Lea, che si è ribellata alla sua famiglia e alla criminalità organizzata: fu rapita in città e uccisa in un campo della Brianza

lea garofalo aperturaFiori, musica, discorsi e bandiere con il volto di Lea Garofalo, e i segnalibro voluti dalla figlia Denise con la scritta ‘Vedo, sento, parlo’: si sono svolti cosi’ i funerali della testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndragheta nel 2009, in una piazza Beccaria gremita di folla, dove oltre 3mila persone si sono strette per l’ultimo abbraccio alla donna che ha pagato con la vita le sue denunce contro la criminalita’ organizzata. Il 24 novembre di 4 anni fa Lea e’ stata rapita, interrogata, uccisa e bruciata da quattro uomini della ‘ndrangheta, tra cui l’ex compagno Carlo Cosco, padre della figlia Denise.
La bara che conteneva cio’ che rimane di Lea dopo lo scempio del suo cadavere – i frammenti ossei sono stati ritrovati lo scorso anno in una buca scavata a San Fruttuoso, nei pressi di Monza, grazie alla segnalazione di uno degli assassini – e’ stata portata via tra gli applausi dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia, dal presidente di Libera don Luigi Ciotti, dal direttore de ‘La Stampa’ Mario Calabresi, dal presidente onorario di Libera Nando Dalla Chiesa e da due parenti delle vittime di mafia. Nelle oltre due ore tra l’inizio della cerimonia e il momento in cui il feretro e’ stato condotto via ci sono stati diversi momenti di commozione. Denise, oggi 22enne, costretta a vivere in una localita’ segreta perche’ anche lei nel mirino della ‘ndrangheta e’ intervenuta in audio per ricordare la madre: "Per me e’ un giorno triste – ha detto tra le lacrime – ma la forza me l’hai data tu. Se e’ successo tutto questo e’ stato solo per il mio bene, e non smettero’ mai di ringraziarti. Ciao". Il sindaco Pisapia ha affermato che oggi, ancora piu’ di ieri, Milano e’ una citta’ antimafia: "Lea era consapevole che lasciare la complicita’ criminale significava scegliere la paura e la solitudine, ma era un percorso di giustizia. Lea ha fatto rinascere la speranza", ha detto ancora il sindaco.

Galleria fotografica

Lea, la donna che ha sfidato la ndrangheta 4 di 13

"Rendiamo omaggio alla figura di una giovane donna, Lea Garofalo, che con straordinario coraggio ha voluto testimoniare la verità e combattere il male fino al martirio". E’ questo il commento dell’assessore al Commercio, Turismo e Terziario della Regione Lombardia Alberto Cavalli intervenuto, su delega del presidente Roberto Maroni, ai funerali della testimone di giustizia.

REGIONE LOMBARDIA CONTRO LE MAFIE – "Sentiamo tutti – ha aggiunto l’assessore Cavalli – il peso della responsabilità per non essere stati capaci di difenderla e per non averle consentito di vivere una vita serena vicino a sua figlia Denise". "Regione Lombardia – ha proseguito – è consapevole del rischio di infiltrazioni mafiose e le contrasta con azioni concrete. Penso, innanzitutto, all’impegno del presidente Maroni, in una solida ed efficace alleanza con il prefetto di Milano, volta a mantenere indenni da questo pericolo i lavori e gli eventi di Expo 2015. E penso alla attività della Commissione consiliare antimafia, la cui guida è affidata all’opposizione, nel segno di una comune volontà e della garanzia di una piena indipendenza e trasparenza".

CITTADINI PRIMO PRESIDIO CONTRO MAFIE – Il primo presidio contro la criminalità organizzata – ha concluso l’assessore – sono i cittadini lombardi, che, anche questa mattina, hanno manifestano amore per la verità, coraggio e senso del dovere".

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 20 Ottobre 2013
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Lea, la donna che ha sfidato la ndrangheta 4 di 13

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.